“Nessun segnale dalla Provincia | ora rischiamo di chiudere”

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07 Luglio 2013, 10:30

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Sebastiano Albergo, Direttore del Centro

CATANIA. In questi anni ha garantito agli studenti più meritevoli borse di studio in grado di combattere la “sempreverde” fuga dei cervelli dalla Sicilia. Ha attratto fondi per la ricerca a Catania validi per legare le sorti della provincia etnea a quelle di prestigiose realtà scientifiche internazionali. Ma, nonostante tutto, il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia rischia di chiudere i battenti per sempre. “A breve – spiega a Live Sicilia Catania Sebastiano Albergo, direttore del centro negli ultimi tre anni – verrà meno il bilancio annuo di circa 120 mila euro atto a far funzionare la struttura in modo da poter realizzare incubatori di portata internazionale, garantendo anche l’attuazione di borse di studio ai laureati più promettenti. Il tutto – precisa Albergo – a causa della graduale riduzione finanziaria da parte dei sostenitori storici dell’ente. La Provincia di Catania, difatti, che contribuiva con 80 mila euro e il comune di Catania con 40 mila euro hanno deciso di non farlo più. La regione siciliana, a sua volta, ha quasi azzerato il suo contributo, mentre gli atenei di Catania e Messina stringono i denti ma non si sa ancora per quanto ciò sia possibile”. Una situazione, insomma, particolarmente delicata che rischia di spezzare le ali a molti giovani ricercatori nostrani e a chi crede fermamente nelle potenzialità scientifiche di Catania.

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“La maggior parte dei docenti di Fisica dell’ateneo etneo – puntualizza Albergo – all’inizio del loro percorso formativo hanno avuto un contatto diretto con la struttura. Dal 1955, anno della fondazione del Centro, sono stati centinaia i ricercatori difatti che hanno goduto di borse di studio, rigorosamente assegnate per meriti e capacità dato che nel campo della Fisica mondiale non vi è spazio per incompetenti, impreparati e improvvisati”. Oltre alla recente commessa per il Mit per lo studio di fattibilità di un ciclotrone superconduttore  da 150 milioni di dollari, tra i promettenti all’opera vi è Ferdinando Giordano al Cern di Ginevra: uno degli scopritori del Bosone di Higgs. “Mi stupisco – conclude Sebastiano Albergo – dell’indifferenza dimostrata dalle istituzioni in merito alla vicenda. Da mesi provo a chiedere un incontro con il commissario della provincia regionale di Catania al fine di studiare insieme una soluzione valida a salvaguardare la storicità e le potenzialità uniche del Centro ma ancora alcuna risposta”.

 

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07 Luglio 2013, 10:30

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