CATANIA. In questi anni ha garantito agli studenti più meritevoli borse di studio in grado di combattere la “sempreverde” fuga dei cervelli dalla Sicilia. Ha attratto fondi per la ricerca a Catania validi per legare le sorti della provincia etnea a quelle di prestigiose realtà scientifiche internazionali. Ma, nonostante tutto, il Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia rischia di chiudere i battenti per sempre. “A breve – spiega a Live Sicilia Catania Sebastiano Albergo, direttore del centro negli ultimi tre anni – verrà meno il bilancio annuo di circa 120 mila euro atto a far funzionare la struttura in modo da poter realizzare incubatori di portata internazionale, garantendo anche l’attuazione di borse di studio ai laureati più promettenti. Il tutto – precisa Albergo – a causa della graduale riduzione finanziaria da parte dei sostenitori storici dell’ente. La Provincia di Catania, difatti, che contribuiva con 80 mila euro e il comune di Catania con 40 mila euro hanno deciso di non farlo più. La regione siciliana, a sua volta, ha quasi azzerato il suo contributo, mentre gli atenei di Catania e Messina stringono i denti ma non si sa ancora per quanto ciò sia possibile”. Una situazione, insomma, particolarmente delicata che rischia di spezzare le ali a molti giovani ricercatori nostrani e a chi crede fermamente nelle potenzialità scientifiche di Catania.
“La maggior parte dei docenti di Fisica dell’ateneo etneo – puntualizza Albergo – all’inizio del loro percorso formativo hanno avuto un contatto diretto con la struttura. Dal 1955, anno della fondazione del Centro, sono stati centinaia i ricercatori difatti che hanno goduto di borse di studio, rigorosamente assegnate per meriti e capacità dato che nel campo della Fisica mondiale non vi è spazio per incompetenti, impreparati e improvvisati”. Oltre alla recente commessa per il Mit per lo studio di fattibilità di un ciclotrone superconduttore da 150 milioni di dollari, tra i promettenti all’opera vi è Ferdinando Giordano al Cern di Ginevra: uno degli scopritori del Bosone di Higgs. “Mi stupisco – conclude Sebastiano Albergo – dell’indifferenza dimostrata dalle istituzioni in merito alla vicenda. Da mesi provo a chiedere un incontro con il commissario della provincia regionale di Catania al fine di studiare insieme una soluzione valida a salvaguardare la storicità e le potenzialità uniche del Centro ma ancora alcuna risposta”.