Newco Windjet, nessuna certezza| Enac e Irfis: “Non sappiamo nulla”

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01 Ottobre 2012, 21:38

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PALERMO – Non si diradano le nubi sul futuro di Windjet. Sembrava tutto in ordine, era stata anche indicata una data, quella del 5 dicembre per la ripresa dell’attività della newco nata dalle ceneri del vettore low cost catanese grazie al provvidenziale inserimento di Irfis nella società. Il programma della Aero Linee Siciliane, questo il nome scelto per la nuova compagnia, è ben delineato. Il 5 dicembre, data già comunicata al ministero dell’Economia e dello Sviluppo per la rinascita di Windjet , dovrebbero essere attivati, forti di una licenza provvisoria concessa in deroga dall’Enac, quattro aeromobili deputati a coprire alcune tratte nazionali, aerei che dovrebbero diventare otto entro la prossima estate, per poter meglio affrontare l’alta stagione.

“Quello che sappiamo –dice Carmelo De Caudo, segretario provinciale della Filt Cgil di Catania – è che c’è in cantiere un progetto di società mista con l’Irfis, ma noi vorremmo dei chiarimenti dal ministro, tant’è che siamo in attesa di un incontro per vederci più chiaro. Vogliamo capire bene come sarà ricollocato il personale, se per fare ciò verranno seguite le liste della cassa integrazione e se vorranno inizialmente far partire gli aerei esclusivamente da Catania o anche da Palermo”.

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Ai dubbi dei sindacati si aggiungono anche le parole di Vito Riggio, presidente dell’Ente nazionale aviazione civile, che esclude categoricamente che esista già una licenza provvisoria per Windjet o chi per lei. “Non siamo al corrente di alcuna licenza provvisoria. Sia per riattivare la licenza di Windjet, congelata da agosto, che per aprirne una nuova bisogna fornire anzitutto delle forti garanzie economiche, secondo quanto stabilito dal regolamento europeo. Nello specifico la newco dovrebbe garantire una disponibilità tale da poter assicurare il proprio servizio per sei mesi anche al netto degli incassi”.

Neanche da Irfis arrivano conferme confortanti. L’unione, infatti, con la compagnia low cost, sarebbe, secondo i vertici dell’istituto di credito regionale, tutt’altro che certa. “Abbiamo saputo solo dai giornali – dice Enzo Emanuele, direttore dell’Irfis – di questo ingresso in società dell’Irfis. C’è un interessamento, ma per ora ci si è solo limitati ad una raccolta di informazioni, anche se ancora il presidente non ha firmato l’atto di indirizzo con il quale ci autorizza a valutare la possibilità analizzando gli aspetti economici e giuridici. Sarà una valutazione compiuta con massima serietà e piedi di piombo, che non tralascerà alcun dettaglio, ma che è ancora tutta da fare”.

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01 Ottobre 2012, 21:38

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