Nino Di Matteo: “Un pm in politica? | Non mi scandalizza, ma…”

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31 Maggio 2017, 19:49

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ROMA- “Nei giorni dell’anniversario della strage di Capaci abbiamo assistito al trionfo dell’ipocrisia, alla sterile retorica di chi fingeva di commemorare i morti dopo averli mortificati da vivi. Mi sono volutamente astenuto dal partecipare al coro di dichiarazioni, di passerelle televisive”. Lo ha affermato, nel corso del convegno “Questioni e visioni di giustizia – Prospettive di Riforma”, organizzato da M5S  alla Camera, il magistrato Nino Di Matteo.

“L’eventuale impegno politico di un pm non mi scandalizza ma penso che un eventuale scelta di questo tipo debba essere fatta in maniera definitiva e irreversibile, ovvero è incompatibile con la pretesa poi di tornare a fare il giudice – ha detto anche Nino Di Matteo, rispondendo a Marco Travaglio e alla domanda se sia disponibile a fare il ministro di un futuro governo -. Io non rispondo alla domanda che riguarda l’eventuale mio impegno politico, ma dico che non sono d’accordo con Davigo e Cantone e con chi pensa che l’esperienza di un magistrato non possa essere utile alla politica”.

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Con “un Parlamento che mentre dibatteva sulla decadenza di un membro condannato, si poneva negli stessi giorni il problema di fare norme per non far candidare magistrati” è lo specchio di “un mondo al contrario – ha detto Di Matteo -. Ecco perché, essendo invece necessario richiamare i meccanismi di responsabilità politica, ha costituito una buona cosa l’approvazione del codice del M5s” che richiamandosi all’articolo 54 della Costituzione, richiede di “adempiere funzioni pubbliche con disciplina ed onore”.

“Per troppo tempo – ha aggiunto il magistrato – fingendo di rispettare la presunzione di innocenza, la politica ha sovrapposto due tipi di responsabilità che sono ontologicamente diversi: la responsabilità penale e quella politica. E’ – ha continuato Di Matteo – grazie a questo meccanismo perverso che si è creata la santificazione di Andreotti, per cui Cuffaro e Dell’Utri sono stati rieletti ed è per questo che l’onorevole Berlusconi è ancora in grado di ricoprire un ruolo importante nel contesto politico nazionale. Da cittadino, ancora prima che da magistrato, questo mi sembra paradossale”. (ANSA).

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31 Maggio 2017, 19:49

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