Le nomine invertite in extremis | Così il governo evitò la gaffe

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11 Gennaio 2013, 12:59

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PALERMO – Un cambio di rotta dell’ultimo momento, resosi necessario per evitare una gaffe clamorosa che avrebbe gettato ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche divampato all’indomani delle nomine nella Sanità. Va letto in questi termini il cambio di rotta del governo regionale sulla nomina dei commissari dell’Asp di Enna e dell’azienda Villa Sofia-Cervello di Palermo. Le scelte adottate dalla giunta Crocetta nella notte tra mercoledì e giovedì avrebbero dovuto condurre Giacomo Sampieri a Enna e Giuseppe Termine al vertice dei due ospedali palermitani, ma al momento di mettere le nomine nero su bianco i funzionari dell’assessorato alla Salute hanno lanciato l’allarme: Termine non avrebbe potuto dirigere l’azienda palermitana per incompatibilità, dal momento che ricopre il ruolo di primario di Chirurgia all’ospedale Cervello.

Due ruoli (controllore e controllato) per una stessa persona sarebbero stati troppi e così la decisione della giunta, filtrata da più parti, è stata invertita. Una decisione arrivata in tempo per la stesura del decreto di nomina. Da qui la sorpresa degli uffici dell’Azienda Villa Sofia-Cervello: tutti attendevano l’arrivo di Termine e invece il giorno dell’insediamento è arrivato Sampieri.

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Intanto, proprio a due giorni dallo spoil system dei commissari di Asp e ospedali, è scattata l’ora x per gli aspiranti manager della sanità pubblica in Sicilia. In Gazzetta ufficiale, infatti, è stato pubblicato l’avviso per la definizione degli elenchi dei potenziali direttori generali. Da oggi, gli aspiranti manager potranno presentare l’istanza che sarà esaminata da una commissione istituita dall’assessore alla Salute, Lucia Borsellino. Anche gli iscritti al vecchio elenco dovranno ripresentare la domanda.

Tra i requisiti c’é il tetto massimo d’età: 67 anni. Confermata la collaborazione con i rettori delle Università per la scelta dei dirigenti dei Policlinici, un punto questo sul quale il numero uno dell’Ateneo di Palermo, Roberto Lagalla, ha polemizzato con l’assessore Borsellino contestandole il metodo nella nomina di Renato Li Donni.

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11 Gennaio 2013, 12:59

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