Ragusa

“Nonna, qual è il segreto per un matrimonio perfetto?”

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22 Agosto 2022, 15:41

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CATANIA – “Nonna, qual è il segreto per un matrimonio perfetto?” Risposta da saggezza millenaria:
“Uno dei due deve cedere! E spesso è il più intelligente dei due”. Senza scomodare psicologia e antropologia spicciole, da “posta del cuore” insomma, i nonni ci travasano le loro perle di saggezza, nella consapevolezza piena della maturità che ha compreso e può spiegare, ha riflettuto e può disvelare.
“Ci può essere un padre che non ama i propri figli, ma non esiste un nonno che non ama il proprio nipote” : lo scriveva il grande Victor Hugo e noi, nel leggerlo, non possiamo che dargli ragione. È proprio grazie a questa empatia, a questo amore sui generis che la memoria viene trasmessa, condivisa e, ci auguriamo, coltivata.
La necessità di coltivarla, in un momento in cui anche le relazioni hanno acquisito il carattere del “mordi e fuggi”, è stata colta e portata a buon fine dall’intelligenza sempre frizzante della scrittrice Marinella Fiume che ha dato luogo, con cura e oculatezza, ad una coralità di testimonianze, varie e disparate, aventi come comune denominatore il rapporto con i propri nonni. Esponenti di una borghesia più o meno illuminata, semplici confidenti della porta accanto, emigrati per tanto tempo, se non addirittura per sempre, in cerca di fortuna in altri continenti, testimoni di epidemie come la spagnola e degli eventi bellici del secondo conflitto mondiale, essi hanno tracciato nei solchi della nostra pelle le loro impronte, sono cresciuti insomma insieme alle nostre rughe, aiutandoci a comprendere fino in fondo il valore della Memoria, il suo imprinting utilissimo a comprendere ciò che oggi siamo e ciò che ci accingiamo a costruire per “lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato”. L’esortazione è del fondatore dello scoutismo, Baden Powell, ma è gratificante seguirla anche senza indossare scarponcini e fazzolettone. Il titolo dell”importante pubblicazione, Algra editore, è proprio La memoria dei nonni, genitivo da intendere come oggettivo, ovviamente.
Esso racchiude i racconti-testimonianza di più di 30 autori, alcuni adusi all’ esercizio della scrittura, altri alle prime armi, ma che si appalesano tutti con un carattere di interesse che apre gli occhi su costumi e abitudini che hanno costituito le maglie del tessuto sociale del quale è frutto la società odierna.
Se conservare vuol dire sottrarre il tutto alla spugna ingrata dell’oblio, ci piace proclamarci tutti conservatori, ovvero paladini di un vissuto di più generazioni, senza il quale ci percepiremmo quali esseri gratuiti, ritrovatici su questo pianeta per caso.

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La serata era il secondo dei ben nove aperitivi letterari organizzati da Ida Bonfiglio sul litorale San Marco di Calatabiano ed è stata brillantemente presentata dalla giornalista Gabriella Puleo, in sostituzione della curatrice della raccolta, Marinella Fiume, presente solo in videochiamata, a causa di un inaspettato infortunio. (Anna Caschetto)

                        

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22 Agosto 2022, 15:41

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