Notte di violenza al Foro Italico| Pestato per giubbotto e cellulare

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19 Gennaio 2016, 13:14

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PALERMO – E’ stato circondato da quattro uomini, minacciato e picchiato a pochi metri da casa. Una serata all’insegna della paura per un palermitano di 45 anni aggredito e rapinato nei pressi di Foro Umberto I.

Il centro storico si conferma ancora una volta una delle zone a più alto rischio della città, si tratta infatti dell’ennesimo episodio di violenza nella zona del Foro Italico. E stavolta gli aggressori sono entrati in azione anche con una catena di ferro.

In base a quanto la vittima ha raccontato alla polizia, aveva appena parcheggiato l’auto quando è stato bloccato da quattro extracomunitari. Prima l’hanno strattonato, poi sono arrivati i calci e i pugni. Il 45enne è stato scaraventato per terra, colpito e minacciato: la banda voleva tutto ciò che aveva . I malviventi gli hanno tolto il giubbotto che indossava e si sono impossessati del suo telefono cellulare, poi si sono dati alla fuga lasciandolo tramortito.

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L’uomo, sotto choc e ferito, è riuscito soltanto dopo alcuni minuti a rialzarsi. Nella zona non c’era quasi nessuno, ha così raggiunto la sua abitazione ed ha chiamato la polizia che ha avviato le indagini per rintracciare i quattro aggressori.

Un anno fa nella stessa zona fu un ragazzo di trent’anni ad essere picchiato selvaggiamente per due fedi ed un borsello. Finì in ospedale con ossa della mano e mandibola rotta. L’anno scorso un giovane fu invece aggredito da un posteggiatore abusivo in via Lincoln, quasi ad angolo con via Niccolò Cervello.

Nella vicinissima via Butera, invece, soltanto sei mesi fa, è stato preso di mira un anziano che aveva prelevato seicento euro alle poste di piazza Marina. Un boom di aggressioni e rapine che registra la maggior parte degli episodi nelle ore serali o notturne e che fa crescere l’allarme tra i residenti e i commercianti del centro storico. Nei mesi scorsi, specie dopo le risse avvenute nelle zone della movida, è stata chiesta a gran voce l’installazione delle telecamere collegate alle sale operative delle forze dell’ordine. “Quelle dei privati non bastano – dice chi abita nella zona di piazza Kalsa – vogliamo sentirci al sicuro, vogliamo poter contare su interventi tempestivi e non rischiare la vita”.

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19 Gennaio 2016, 13:14

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