Nuova impugnativa dello Stato | Colpita la legge sulla pediatria

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04 Febbraio 2020, 18:34

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PALERMO – Il governo centrale ha impugnato la legge regionale di “riordino del settore dell’assistenza nelle aree pediatriche” approvata dall’Ars alla fine del mese di novembre del 2019. Due dei quattro articoli che compongono la legge sono stati ritenuti incostituzionali dal Consiglio dei ministri.

A essere censurati, l’articolo due e l’articolo tre della legge. La prima norma prevede che nelle aree pediatriche degli ospedali e dei presidi ospedalieri siano previsto in via prioritaria l’impiego degli infermieri pediatrici senza oneri per le aziende sanitarie. Il terzo articolo della legge ha poi previsto che nei concorsi per infermieri si prevedano dei posti per infermieri pediatrici in misura proporzionale ai ricoveri di bambini registrati negli ultimi due anni.

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Queste due norme però, per il Consiglio dei ministri non rispettano la Costituzione e in particolare “i principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica”. Stando a quanto si legge nell’impugnativa le norme regionali introducono “un criterio di determinazione del fabbisogno degli infermieri pediatrici nell’ambito delle strutture sanitarie del Servizio sanitario regionale svincolato dal rispetto dei vincoli di spesa per il personale dettati dalle norme statali, nonché dalla prescritta coerenza con le previsioni di cui ai piani triennali dei fabbisogni di personale”. Lo Stato, infatti, partecipa alla spesa sanitaria sulla base del piani di fabbisogno del personale  e della rete ospedaliera approvati dalle regioni. Secondo le argomentazioni del governo nazionale la legge regionale argina queste regole e quindi va cassata.

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04 Febbraio 2020, 18:34

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