Rinviati a giudizio 18 imputati su 23| Tra i prosciolti c’è Antonio Germanà

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02 Gennaio 2014, 06:00

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CATANIA. Si aprirà il prossimo 11 marzo davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania il processo “Nuova Ionia”, scaturito dall’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura di Catania sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore della raccolta dei rifiuti nei 14 comuni dell’Ato CT1, tutti costituitisi parte civile nel processo.

Ieri il Gup Alessandro Ricciardolo ha disposto il rinvio a giudizio di 18 dei 23 imputati che hanno scelto il rito ordinario. Dovranno rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata dall’uso delle armi e dall’aver finanziato l’attività del Clan Cintorino, Carmelo Spinella, Roberto Russo e Salvatore Tancona. Questi ultimi due saranno processati anche per traffico di sostanze stupefacenti, insieme a Giuseppe Sciacca e Antonino La Spina, e per detenzione e porto d’armi con Michele Varrica.

Per quel che riguarda i reati contro la pubblica amministrazione il Gup ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste, per alcuni capi d’imputazione, e per non aver commesso il fatto, per altri, nei confronti di Gianfranco Claudio Del Tufo, ex funzionario interregionale della ditta Aimeri Ambiente, e degli ex dipendenti della Joniambiente Giuseppe Grasso e Antonino Germanà. Con questa sentenza la società d’ambito, investita dall’inchiesta, esce dalla vicenda completamente pulita. E’ la fine di un incubo lungo un anno per l’ex responsabile della raccolta differenziata della Joniambiente. “Dopo un Natale un po’ travagliato – ha dichiarato a LiveSiciliaCatania Antonino Germanà – adesso trascorrerò un Capodanno sereno. Sono soddisfatto perché il Gup ha dimostrato di aver letto con grande attenzione la mole di atti e documenti che abbiamo esibito”.

Rinviati invece a giudizio per associazione per delinquere finalizzata a commettere reati contro il patrimonio e per truffa aggravata e continuata in concorso nei confronti dell’azienda milanese, danneggiata dai ripetuti furti di carburante, Roberto Russo, Alfio Aquino, Giovanni Di Martino, Sebastiano Cusconà e Maria Di Bartolo.

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L’ex direttore dell’Aimeri Ambiente Alfio Agrifoglio e gli ex dipendenti della discarica Sicilia Ambiente Roberto Palumbo e Gaetano La Spina sono stati invece rinviati a giudizio con le accuse di associazione per delinquere aggravata, truffa aggravata in concorso e traffico illecito di rifiuti aggravato. Infine compariranno sul banco degli imputati per trasferimento fraudolento di beni Roberto Russo, Andrea Russo, Giovanni Di Martino, Andrea Spinella, Vincenzo Cantarella e Silvestro Arcolia.

Il Gup ha emesso sentenza di non luogo a procedere anche nei confronti di Giuseppe Arcolia, accusato tra l’altro di frode, e di Antonino Pennisi, accusato invece di associazione per delinquere di tipo mafioso. La sentenza del Gup è stata accolta con soddisfazione dal legale Michele Pansera, difensore di fiducia tra gli altri di Gianfranco Claudio Del Tufo.

“In relazione alle posizioni personali dei miei assistiti leggo con soddisfazione che tutto il lavoro difensivo, che aveva portato al ridimensionamento delle accuse già in sede cautelare, ha trovato oggi riscontro nel provvedimento del Gup Ricciardolo – ha dichiarato l’avvocato Pansera – Il giudice ha infatti pronunciato sentenza di non luogo a procedere per il mio assistito Gianfranco Claudio Del Tufo per tutti i capi di imputazione originariamente contestati, mentre per Silvestro Arcolia per ben quattro dei cinque capi di imputazione presenti nella richiesta di rinvio a giudizio. Anche per le residue posizioni interessate dal rinvio a giudizio – prosegue il legale – e cioè per Alfio Aquino e Vincenzo Cantarella non posso che esprimere soddisfazione per l’evidente ridimensionamento delle accuse, grazie all’esclusione dell’aggravante di cui all’art. 7 L. 203/91.

Dinanzi alla terza sezione penale del Tribunale di Catania – conclude Michele Pansera – i miei assistiti potranno certamente chiarire gli aspetti dubbi che secondo quanto si legge nel rinvio a giudizio meritano un approfondimento istruttorio.” Intanto il 10 gennaio avranno inizio le udienze per i 19 imputati che hanno optato per il rito abbreviato. Maurizio Vecchio, accusato di furto aggravato in concorso, ha invece già patteggiato la pena.

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02 Gennaio 2014, 06:00

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