Ok al ddl sulle unioni civili | Nasce l'elenco delle coppie di fatto - Live Sicilia

Ok al ddl sulle unioni civili | Nasce l’elenco delle coppie di fatto

Sala d'Ercole

Non riguarderà soltanto le coppie formate da persone dello stesso sesso, ma anche di sesso differente.

PALERMO – Le coppie di fatto siciliane potranno registrarsi in un’apposita lista, la cui nascita ciene prevista in un ddl approvato in serata dall’Ars. Un tassello in più nell’acquisizione di diritti da parte delle cosiddette ‘coppie di fatto’ che, come ricordato dal presidente della Commissione Affari Istituzionali, Antonello Cracolici, non riguarderà soltanto quelle coppie “formate da persone dello stesso sesso, ma anche di sesso differente che, seppur non sposate, meritano di usufruire dei servizi offerti da questa Regione”. Un dibattito inaspettatamente acceso è stato protagonista della lunga seduta in Assemblea, come evidenziato dal primo inquilino, Giovanni Ardizzone, che confidava in un passaggio d’aula più snello “considerato che – ha ammesso – in Commissione il ddl è stato esitato a larghissima maggioranza e anche in conferenza dei capigruppo non ci sono state grandi critiche”. A sollevare le maggiori polemiche, il principio secondo il quale potesse essere più utile istituire un “registro” o un “elenco” delle unioni civili.

Un dibattito di circa due ore, conclusosi con l’approvazione dell’articolo 2 che prevede, appunto, l’istituzione di un “registro delle unioni civili” presso l’assessorato regionale alla Famiglia. Nel corso della seduta sono intervenuti diversi esponenti del centrodestra sollevando dubbi di costituzionalità sull’impianto del ddl. Giorgio Assenza (Forza Italia) si è detto certo che “se ci fosse ancora il Commissario dello Stato questa norma sarebbe stata impugnata”.

“Questo è un provvedimento – ha aggiunto il deputato forzista – che serve soltanto a far andare il nostro presidente nei salotti della tv a raccontare che in Sicilia abbiamo approvato i matrimoni gay, quando non è competenza della regione Sicilia farlo”. Sulla stessa linea Bernadette Grasso, secondo cui “oltrepassando lo stretto non abbiamo dato alcuna tutela a queste persone”.

L’istituzione di un ‘registro’, infatti, secondo alcuni parlamentari potrebbe interferire con ambiti che sono di esclusiva competenza statale e che dunque non possono essere disciplinati da norme regionali. Contrario alla modifica il presidente della commissione Affari istituzionali Antonello Cracolici, che ha difeso l’impostazione data in Commissione: “È importante che sia un ‘registro’ nel quale il cittadino decide di iscriversi e non un ‘elenco’ nel quale si viene iscritti in determinate circostanze”. Poi è stata la volta dell’assessore alla Famiglia Bruno Caruso: “Se le unioni civili sono strettamente connesse ai servizi e alle competenze regionali non credo possano sorgere problemi con questo disegno di legge”. Il dibattito sull’articolo 2 è andato avanti per un paio d’ore durante le quali il centrodestra ha più volte chiesto di votare il rinvio in commissione del ddl. Al momento del voto, però, solo 16 deputati si sono espressi per il rinvio: l’esame è dunque ripreso in Aula con la votazione di un emendamento del centrodestra che chiedeva di sostituire la parola ‘registro’ con la parola ‘elenco’. Rispetto a questo emendamento si è dichiarato a favore – a sorpresa – anche l’assessore Caruso, mentre fra i banchi della commissione si registrava la ferma contrarietà di Cracolici. Alla fine l’aula ha bocciato l’emendamento e poco dopo ha approvato l’articolo 2 nella versione iniziale sul quale è scritto il termine “registro”. Tutto l’articolato del ddl è stato votato, mentre domani bisognerà approvare la norma per intero.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI