03 Dicembre 2020, 19:28
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PALERMO – Il Comune di Palermo teneva i fari puntati sui risvolti: oggi è arrivato l’ok per le future linee del tram del capoluogo siciliano. La Conferenza unificata Stato-Regioni ha approvato la proposta di intesa fra il Ministero dei Trasporti e l’amministrazione comunale in merito al finanziamento: 487 milioni di euro per nuove linee interamente a carico del bilancio dello Stato, nell’ambito del Fondo per il trasporto rapido di massa.
Queste le nuove linee, che andranno a integrare quelle già esistenti e quelle già finanziate con il Patto per il Sud: Stazione centrale-Giachery (via mare), corso Calatafimi-via Ernesto Basile (stazione Orleans), Bonagia-via Basile (Orleans), via Alcide De Gasperi-Sferracavallo e via De Gasperi-Zen/Mondello. Ma oltre alle tratte discusse oggi ce ne sono altre per le quali si andrà in gara nel 2021, a fronte di una spesa complessiva di 296 milioni fra Patto per il Sud, fondi comunali e regionali. Si tratta delle linee corso Calatafimi-via Basile, via De Gasperi-Stazione centrale, Notarbartolo-Giachery, Stazione centrale-viale Croce Rossa e via De Gasperi (asse via Roma/via Libertà), Stazione centrale-via Basile (stazione Orleans) e infine via De Gasperi-viale Francia.
Per il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, il finanziamento darà vita a una “infrastruttura di trasporto organica e intermodale che collegherà e renderà accessibili i centri nevralgici della città, i poli universitari e ospedalieri, i quartieri periferici e le borgate marinare. Si tratta di un progetto che dovrà contribuire alla crescita di una grande città che, senza alterare la propria storia e la propria bellezza, si affaccia al futuro con un progetto di mobilità green e al servizio dei cittadini”.
L’amministrazione del capoluogo siciliano esulta per un traguardo atteso da tempo. “Si conferma il rapporto di proficua collaborazione fra il Comune e il Ministero – dice il sindaco Leoluca Orlando, annunciando una prossima conferenza sul progetto complessivo – per lo sviluppo anche a Palermo di un sistema di trasporto moderno e sostenibile basato su quella che ho più volte definito ‘la cura del ferro’: un sistema elettrificato imperniato su linee di tram capillari. Un sistema che grazie a questo importantissimo intervento raggiungerà in modo diffuso le periferie Nord e Sud-Ovest della città, completando di fatto la rete cittadina che già collega la costa Sud e le periferie dell’area pedemontana”.
“Il completamento del tram di Palermo è il risultato della sinergia tra le istituzioni, governo nazionale e regionale in primis, che al di là dei colori politici ottiene risultati importanti per il territorio – dice il deputato di Italia Viva Edy Tamajo – Italia Viva a ogni livello sostiene il progetto del tram, che riveste un ruolo strategico per la quinta città d’Italia anche in chiave ambientale”.
Così il Comune si impegna ufficialmente a scrivere un nuovo capitolo sul discusso tema della rete tranviaria. “Con questo ulteriore finanziamento dello Stato per estendere la rete tranviaria di Palermo, il sistema della mobilità urbana della città di Palermo sarà completamente rivoluzionato”: ne sono convinti l’assessore alla Mobilità, Giusto Catania, e il presidente dell’Amat, Michele Cimino. “La riorganizzazione del trasporto pubblico, prevista dal Piano urbano della mobilità sostenibile, sarà nei prossimi anni rimodulata facendo diventare centrale il trasporto su ferro che sarà gestito dall’azienda Amat e sposterà circa ottanta milioni di passeggeri l’anno”.
Poi Catania e Cimino si lasciano andare a una stima ambiziosa: “Nel giro di pochi anni la città di Palermo avrà un sistema del trasporto pubblico che sposterà oltre centomila passeggeri al giorno, dal trasporto privato al trasporto pubblico, con un beneficio evidente per la città”.
Alla fine dunque è arrivato l’ok anche dalla Regione siciliana, nonostante le reiterate “perplessità ben motivate sul progetto”. Lo dicono il vicepresidente Gaetano Armao e l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, aggiungendo di non essersi opposti all’accordo “con l’intento di convocare un tavolo tecnico in Regione per pianificare e progettare al meglio quest’opera così importante. Procederemo in tal senso non appena sarà disponibile il decreto di finanziamento dell’opera – aggiungono – per la quale risultano già stanziati 287 milioni mentre gli altri 200 vanno ancora iscritti a bilancio dello Stato. Vogliamo un’infrastruttura che dal punto di vista urbanistico abbia su Palermo il minore impatto possibile, ma al contempo rilanci la mobilità sostenibile in città”.
Fra le righe della notizia sul finanziamento si legge anche una ‘spaccatura’ fra i deputati regionali di Forza Italia. “Siamo estremamente preoccupati per la scelta del ministero di finanziare, con ulteriori 480 milioni di euro, le nuove linee del tram – dice Marianna Caronia, più diretta dei colleghi di partito Armao e Falcone. Secondo la parlamentare siciliana “le priorità per Palermo sono certamente altre, e proprio in questo momento una somma così ingente potrebbe essere utilizzata per affrontarli”.
Pur spiegando di comprendere “la scelta istituzionale dei due assessori presenti alla Conferenza Stato-Regioni di non bloccare somme destinate al nostro territorio”, Caronia precisa anche: “Non possiamo che ribadire la posizione da sempre espressa da Forza Italia, contraria alla scelta del tram che riteniamo un’opera distruttiva dell’assetto urbanistico e che può avere conseguenze gravissime sul tessuto commerciale, oltre che un enorme impatto sul nostro patrimonio artistico e architettonico”.
Di tutt’altro avviso appare invece Riccardo Savona: “La città potrà solo trarre beneficio per il rilancio economico – commenta il deputato di FI –. Da parte mia, qualora si convocherà il tavolo tecnico regionale, ci sarà il totale apprezzamento dell’opera, la quale garantirebbe una decongestione del traffico urbano oltre a un impatto ambientale sensibilmente più ridotto. Un beneficio per Palermo, sotto ogni punto di vista”.
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03 Dicembre 2020, 19:28