Cronaca

L’assassinio di Ada, le violenze ed il sospetto della premeditazione

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18 Ottobre 2022, 06:25

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CATANIA. Filippo Asero, il marito assassino di Ada Rotini, la quarantaseienne uccisa a coltellate l’8 settembre dell’anno scorso a Bronte, già mesi prima dell’omicidio si sarebbe reso protagonista di atti di violenza e sopraffazione. È quello che aveva segnalato la donna, in una denuncia alle forze dell’ordine. Botte, minacce e insulti. Avrebbe provato a spingere la testa della donna sott’acqua e in passato, nonostante lei gli avesse detto che tra di loro era finita, l’avrebbe anche costretta ad avere rapporti sessuali.

La denuncia è stata trovata in un cassetto dai familiari della donna e adesso il legale della famiglia, l’avvocato Giuseppe Cultrera – difensore di parte civile – ha chiesto e ottenuto che fosse messa agli atti per chiedere, richiesta che effettivamente è stata accolta dalla Procura di Catania, di modificare il capo d’imputazione a carico di Asero, aggiungendo, come elemento più importante, l’aggravante della premeditazione.

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Il processo, che si celebra in Corte d’assise a Catania, riprenderà il prossimo 9 novembre. Alla prossima udienza deporranno i primi testimoni dell’accusa. Fonti vicine alla parte civile costituita, per conto della famiglia della vittima, evidenziano come l’obiettivo più importante sia fare giustizia rapidamente, ragion per cui non è stata prodotta una lista di testimoni da parte della famiglia. Del resto i fatti, sottolineano le stesse fonti, sarebbero evidenti.

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18 Ottobre 2022, 06:25

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