03 Giugno 2024, 13:07
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PALERMO – Secondo la Procura generale, i tre imputati meritano l’ergastolo per l’omicidio di Emanuele Burgio, avvenuto il 30 maggio 2021 alla Vucciria.
Il sostituto procuratore generale Sergio Barbiera ha chiesto il carcere a vita per i fratelli Domenico (assolto in primo grado e difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo ed Enzo Giambruno) e Matteo Romano (condannato in primo grado a 18 anni di reclusione, difeso dall’avvocato Raffaele Bonsignore).
Stessa richiesta per il nipote di quest’ultimo Giovan Battista Romano (condannato in primo grado a 18 anni, difeso dall’avvocato Castronovo).
La Corte di assise di appello, presieduta da Angelo Pellino, ha rigettato le richieste di riapertura dell’istruttoria dibattimentale per sentire i collaboratori di giustizia Alessio Puccio e Giovanni Ferrante. La difesa si era opposta.
L’accusa ritiene che sia stato un delitto premeditato. La premeditazione deriverebbe dai contrasti tra la vittima ed i Romano per la gestione delle piazze di spaccio.
Il collegio ha solo ammesso la produzione di ordinanze e sentenze nell’ambito delle quali è stata riconosciuta ai due pentiti la diminuente per la collaborazione.
A fare appello sono stati i pubblici ministeri Giovanni Antoci e Gaspare Spedale. Avevano contestato l’assoluzione di Domenico Romano e l’esclusione della premeditazione nei confronti degli altri due imputati che ha consentito loro di evitare l’ergastolo e di ottenere uno sconto di pena.
La difesa non ha fatto appello con l’obiettivo di poter beneficiare della riduzione di un terzo della pena così come previsto dalla riforma Cartabia. Il processo è stato rinviato all’1 luglio per l’arringa difensiva.
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03 Giugno 2024, 13:07