Open Arms, indagine della Procura |”Ma gli sbarcati stavano bene”

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16 Agosto 2019, 17:30

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LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta – a carico di ignoti – per sequestro di persona sulla vicenda della Open Arms. Si tratta di un “atto consequenziale” dopo che in Procura è arrivato l’esposto formalizzato dai legali della ong spagnola. Gli avvocati hanno chiesto di procedere per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti d’ufficio.

La Procura ha confermato anche la presentazione di un esposto nei confronti del prefetto di Agrigento, Dario Caputo, da parte dell’associazione giuristi democratici, che ha chiesto di valutare eventuali ipotesi di “violazioni commissive o omissive” di rilievo penale dopo l’ordinanza del Tar del Lazio sulla gestione dello sbarco dei migranti.

ll fascicolo per sequestro di persona, aperto nelle ultime ore dalla Procura agrigentina, è il secondo sul caso Open Arms. Il primo, sempre a carico di ignoti, era stato aperto per l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, domenica scorsa. A coordinarli è il procuratore aggiunto Salvatore Vella. Il primo fascicolo è usuale: viene aperto ad ogni sbarco fatto in autonomia dai migranti o con il soccorso delle Ong o delle unità militari. I migranti già sbarcati dalla Open Arms e poi anche gli ultimi di queste ore verranno sentiti, dal personale della Squadra Mobile della Questura di Agrigento, per cercare di identificare possibili scafisti.

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“Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell’hotspot”. Lo dice all’Ansa il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio. “C’è qualcosa che non funziona – osserva Cascio – perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia”.

Intanto, nella relazione firmata dal medico Katia Valeria Di Natale e dall’infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom, in possesso dell’Ansa, si legge: “La situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”. La relazione è stata firmata il giorno di Ferragosto. “Non ci sono docce o lavabi – si legge nel documento – non c’è possibilità di provvedere all’igiene personale e degli indumenti, né di lavarsi se non con acqua di mare”. “Inoltre – scrivono il medico e l’infermiere – rileviamo condizioni di salute mentale precarie, lo stato d’animo a bordo è di profondo sconforto”.

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16 Agosto 2019, 17:30

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