Orrore al cimitero |Tombe profanate in cambio di denaro

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15 Gennaio 2013, 11:01

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In alto da sinistra: Walter Spina, Agatino Fascina. In basso da sinistra: Sebastiano Nauta, Giuseppe Piazza

CATANIA – Il responsabile tecnico-amministrativo dell’area cimiteriale del Comune di Catania, negli anni dal 2006 al 2010, Walter Spina, e tre imprenditori edili – Agatino Fascina, Sebastiano Nauta e Giuseppe Piazza – sono stati arrestati dai carabinieri per truffa, peculato, abuso d’ufficio, soppressione di cadavere, violazione di sepolcro e falso materiale ed ideologico.

L’accusa riguarda gli artifizi posti in essere dal dipendente dell’Ente amministrativo finalizzati a percepire gli oneri cimiteriali e i compensi che le imprese edili gli versavano per essere incaricate della costruzione di nuove strutture funerarie su spazi cimiteriali già occupati e resi disponibili tramite la redazione di false concessioni e l’illecita rimozione sia delle strutture mortuarie esistenti, sia degli ossami.

L’ex funzionario comunale arrestato da carabinieri è Walter Spina, responsabile dei servizi tecnici e amministrativi dell’Ente dal 2006 al 2010. Dal Comune di Catania si apprende che due anni fa era stato licenziato per gravi irregolarità nella gestione del lavoro, diverse dall’inchiesta che ha portato al suo arresto oggi. Nei suoi confronti è stata eseguita un’ordinanza cautelare in carcere emessa su richiesta del procuratore aggiunto Michelangelo Patané e dal sostituto Agata Consoli. Agli altri tre indagati sono stati concessi gli arresti domiciliari. I reati ipotizzati a vario titolo sono truffa, soppressione di cadavere e falso ideologico e materiale. Secondo l’accusa, il funzionario avrebbe certificato e permesso l’esproprio di loculi prima della scadenza della concessione riuscendo anche a lucrare sugli oneri. Per questo si sarebbe avvalso della collaborazione degli altri tre indagati. Indagini sono in corso per accertare dove siano stati trasferiti i resti delle salme ‘espropriate’. (fonte Ansa).

I Carabinieri della Compagnia di Fontanarossa hanno eseguito dalle prime ore del mattino i quattro provvedimenti di custodia cautelare. L’indagine, avviata dai militari nel 2009 dopo diverse segnalazioni, ha interessato l’area cimiteriale di via Acquicella, teatro di numerosi reati perpetrati dagli arrestati: avvalendosi della complicità di soggetti operanti sia in ambito comunale, sia cimiteriale (sui quali sono in corso ulteriori accertamenti) si sono resi responsabili di una pluralità di condotte finalizzate a procurarsi un ingiusto profitto economico sfruttando l’area consacrata a discapito degli ignari cittadini.

Le investigazioni hanno fatto luce su due diversi filoni d’interesse: il primo, con dieci casi accertati ed il coinvolgimento di tutti gli indagati, è stato caratterizzato dalla metodica commissione di truffe aggravate ai danni del Comune di Catania e di privati cittadini, attraverso violazione di sepolcri e soppressioni di cadavere aggravate per la riassegnazione dei loculi e per l’edificazione di cappelle da destinare ad altri defunti;  il secondo, contraddistinto dai comportamenti antigiuridici da parte degli indagati, primo fra tutti il geometra Walter Spina, ritenuti responsabili della commissione di numerosi reati sia contro la pubblica amministrazione quali peculato, concussione e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, sia contro i cittadini truffati, convinti erroneamente di essere legittimi assegnatari di terreni e loculi.

L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta con intercettazioni audio-video effettuate anche all’interno dell’Ufficio dove lavorava all’epoca dei fatti lo Spina (responsabile tecnico-amministrativo pro tempore – dal 2006 al 2010 – dei cimiteri di Acquicella e San Giovanni Galermo con il compito di assegnare i terreni per la realizzazione dei sepolcri), ha consentito di determinare come quest’ultimo rappresentasse il fulcro di un sistema dallo stesso congegnato, aggravato dalla sua funzione di Pubblico Ufficiale, che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione e l’assegnazione in modo del tutto illegale e senza alcuna concessione di nuovi edifici sepolcrali.

Tra i complici, le imprese edili operanti nella struttura cimiteriale di Agatino Fascina, Sebastiano Nauta e Giuseppe Piazza. Il meccanismo concepito da Spina era finalizzato ad intascare sia gli oneri cimiteriali, sia i cospicui compensi che le ditte incaricate della realizzazione delle strutture funebri gli versavano, per un guadagno accertato dello stesso di oltre 100.000 euro nel periodo 2009-2010.

Numerosi gli episodi denunciati dalle vittime che si sono rese conto in alcuni casi di non essere titolari di alcuna concessione cimiteriale.  In altri, addirittura, hanno capito che al posto della propria tomba di famiglia vi era una nuova cappella, appartenente ad altri. In quest’ultima circostanza, lo Spina assegnava al nuovo richiedente, ignaro della truffa sottostante, un terreno illegalmente espropriato ai reali aventi diritto, in virtù di un provvedimento falsamente derivante da una decisione della Giunta comunale e in realtà dallo stesso prodotto.

Tra i reati contestati anche illecite esumazioni degli ossami, eseguite senza la presenza del medico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, necessaria a garantire la sicurezza sul piano igienico-sanitario.

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15 Gennaio 2013, 11:01

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