Palazzo delle Aquile “a pezzi”| Uffici pronti al trasloco

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17 Marzo 2014, 20:49

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PALERMO – Trasloco in vista per alcuni uffici di Palazzo delle Aquile. In queste settimane l’amministrazione comunale sta infatti valutando quali uffici spostare, ma soprattutto dove, in attesa dei lavori di rifacimento dello storico palazzo sede della segreteria generale, della vice segreteria, del consiglio comunale e di parte dei gruppi. Circa 300 persone in totale, tra dipendenti e consiglieri, che tutti i giorni affollano uno degli edifici storici più rappresentativi della città, nonché sede principale del Comune.

Una sede che però, da anni, versa in pessime condizioni: infiltrazioni d’acqua, fili scoperti, crepe, umidità, un solo ascensore e per giunta assai piccolo. Insomma, non proprio un modello di efficienza e rispetto delle norme sulla sicurezza che avrebbe visogno di un profondo restyling. Esiste anche un progetto per la sua riqualificazione, che costerà ben 13 milioni di euro grazie ai fondi Fas, che però non è ancora partito. “Il progetto è definitivo – spiega l’assessore Agata Bazzi – stiamo organizzando il cantiere così da lavorare senza chiudere il palazzo. Ci sarà un limite di un centinaio di persone che potranno stare lì, per questo abbiamo costituito un gruppo misto tra tecnici e Presidenza del consiglio: questo consentirà di lavorare a pezzi così da non dover chiudere. Dopo la seconda rimodulazione dei fondi Fas, è partito un iter non ancora completato: l’amministrazione sarà giovedì a Roma per sollecitare l’arrivo dei fondi”.

Sta di fatto, però, che presto non si potrà superare il limite del centinaio di persone contemporaneamente presenti al Palazzo di Città e così è in corso una verifica per capire chi spostare e dove. “I responsabili della sicurezza hanno elaborato questo piano – dice il presidente Totò Orlando – è previsto un tetto alle persone presenti e si sta programmando di collocare una serie di uffici altrove. Stiamo cercando di rispettare la normativa per la sicurezza, specie dei lavoratori”.

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Non ci sono ancora scelte definitive, ma pare che siano segreteria generale e vice deputate a fare le valige e andare tra Palazzo Jung e Palazzo Gulì, con quest’ultimo ancora non consegnato definitivamente. Il trasloco porterà con sé parecchi disagi, specie per gli uffici, ma servirà a sbloccare un progetto al palo da anni e che ultimamente non ha subìto chissà quali accelerazioni, con i fondi europei che prima o poi scadranno.

 

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17 Marzo 2014, 20:49

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