Palazzotto battezza la Cosa rossa | “Orlando? Possibile interlocutore”

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27 Febbraio 2015, 18:51

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PALERMO – Alla vigilia della Leopolda siciliana organizzata da Davide Faraone, i ribelli del Pd incontrano il deputato di Sel Erasmo Palazzotto. Si tratta del gruppo dei dissidenti della sinistra, per lo più vicini a Pippo Civati, che da Palermo vuole iniziare un laboratorio politico da estendere al resto d’Italia. Una sfida che Palazzotto raccoglie e rilancia direttamente a Faraone, uomo forte di Renzi in Sicilia: “Qualcuno dice che il Pd oggi è nelle stesse condizioni di quando Berlusconi ottenne in Sicilia il 61 a 0 – dice Palazzotto -. Io dico che è vero ma soltanto perché ci sono sempre le stesse facce. Domani, alla Leopolda, infatti, nelle seconde e terze file vedrete sedute le stesse persone che hanno governato insieme a Cuffaro e Lombardo. Vogliamo rilanciare un nuovo progetto per la Sicilia – ancora Palazzotto – che al momento non vede la presenza di Leoluca Orlando. A differenza del Pd e di Crocetta, comunque, Orlando per noi rappresenta un interlocutore. Il nostro progetto, dunque, guarda a chi nel territorio sta mettendo in campo forme di resistenza al sistema di potere che oggi governa la Sicilia e che la sta portando verso il disastro”.

Il primo grande appuntamento sarà per il prossimo 21 marzo, a Palermo, quando “chiameremo a raccolta tutte le esperienze di base e le forze politiche e sociali della Sicilia per iniziare insieme un percorso che crei un soggetto politico nuovo e si candidi a governare con credibilità la Sicilia nel 2017, che nel frattempo sarà ridotta a pezzi”.

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Una data, quella del 21 marzo, scelta non a caso visto che coincide con l’inizio della primavera “che sia davvero l’inizio di una nuova stagione”, annuncia la civatiana Valentina Spada, prima firmataria del documento “non più disponibili”. “Non vogliamo più essere complici di questo disastro ma vogliamo creare un’opportunità”, dice. “La scissione è iniziata già da un anno in maniera silenziosa e la goccia che ha fatto traboccare il vaso – continua Spada – è stato l’ingresso di esponenti del centrodestra tra cui Articolo 4. La dirigenza del Pd è stata lontana dai territori e la politica del governo Crocetta è andata in contrasto con quelli che sono i nostri principi e i valori tra cui il Muos e le trivellazioni per cui noi ci siamo sempre battuti. Abbiamo anche fatto delle lotte interne al partito affinché venisse messo in atto il programma di Crocetta che invece è stato disatteso”.

Tema ampiamente affrontato, quello della Finanziaria che per i ribelli è fatta soltanto di tagli e mostra una Sicilia che si trova ad affrontare tre gradi di crisi: una economica e lavorativa, una industriale e quella più grave che è morale ed è presente in tutte le forze politiche . “La politica è diventata uno strumento di intermediazione tra il potere economico, la macchina amministrativa e interessi indicibili che stanno portando la Sicilia alla distruzione – prosegue Palazzotto -. Noi non ci stiamo. Il governo Crocetta è la riedizione del sistema di potere di Cuffaro e di Lombardo e ciò è tragico. Basti pensare alla questione del Muos. La sentenza appena pubblicata ha spiegato come questo Governo abbia compiuto soltanto azioni illegittime dal punto di vista amministrativo senza tutelare l’interesse legittimo dei siciliani e il sacrosanto diritto alla salute. E’ arrivato il momento di dire basta, il Pd non è esente da tutto ciò e chi domani lancia la Leopolda sta cercando di nascondere la realtà dei fatti”. Per i ribelli il Pd è il mandante morale del governo Crocetta e “non può togliersi la responsabilità di ciò che sta facendo questo Governo”.

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27 Febbraio 2015, 18:51

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