PALERMO – Questa mattina sono stati ricordati, in via Li Muli, a Palermo, Pio La Torre e il suo collaboratore e autista, Rosario Di Salvo, nel giorno in cui ricorre il 43esimo anniversario della loro morte, per mano della mafia. Presenti, tra gli altri, oltre al vicesindaco Fabrizio Ferrandelli, il prefetto Massimo Mariani, il questore Maurizio Calvino, il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, l’ex presidente del Senato Piero Grasso, l’eurodeputato Leoluca Orlando ed il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo,
Le parole del presidente Mattarella
“Pio La Torre e Rosario Di Salvo sono testimonianza dei valori di dedizione nella difesa dei diritti individuali e collettivi posti a fondamento della pacifica convivenza. Nel quarantatreesimo anniversario della loro vile uccisione, la Repubblica rende omaggio al loro impegno per la costruzione di una società libera dal giogo mafioso e in cui a prevalere sia la legalità”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla presidente del Centro di studi e iniziative culturali “Pio La Torre”, Emilio Miceli ed al Presidente Emerito, Vito Lo Monaco.
“La Legge, proposta da Pio La Torre, di efficaci misure legislative nella repressione del fenomeno associativo mafioso è diventata una pietra miliare in questa direzione. L’impegno a estirpare l’intimidazione, l’omertà e le condizioni di assoggettamento poggia anzitutto sulla diffusione di una solida cultura basata sulla sensibilizzazione delle giovani generazioni ai principi costituzionali. Il Progetto Educativo Antimafia, promosso ogni anno dal Centro Studi Pio La Torre, con il prezioso coinvolgimento di studenti e docenti, costituisce, in questo senso, una iniziativa preziosa”, conclude.
Fontana: “Esempio di coraggio”
Il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, in una nota ha parlato di La Torre come di un esempio di coraggio. “Nel giorno dell’anniversario del barbaro assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, li ricordiamo con profonda gratitudine per il coraggio e l’esempio offerti. Grazie anche all’impegno parlamentare di La Torre, l’Italia ha compiuto significativi passi avanti nella lotta alla criminalità organizzata e nella costruzione di una società più giusta e libera. La loro memoria e la loro testimonianza continuano a ispirare l’impegno per la legalità e per la difesa della democrazia”.
Gli eurodeputati Pd: grati a Pio La Torre
“A 43 anni dall’ omicidio ricordiamo con commozione e gratitudine l’impegno per la lotta alla mafia e il sacrificio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. L’esperienza italiana della legge voluta da PIO LA TORRE per la confisca dei patrimoni della mafia si ritrova nel lavoro dell’Unione europea sulla direttiva riguardante il recupero e la confisca di beni di origine criminale. La lotta alla criminalità organizzata deve essere una priorità anche per l’UE e lo è certamente per le eurodeputate e gli eurodeputati del Partito Democratico. Per questo abbiamo chiesto il rafforzamento delle politiche di bilancio per sostenere l’azione della Procura Europea e delle altre istituzioni europee impegnate per difendere i valori della legalità in Europa”. Lo dichiara la delegazione del Partito democratico al Parlamento europeo.
Schifani: Pio La Torre vive nella legge che porta il suo nome
“Oggi, a quarantatré anni dall’uccisione di Pio La Torre, ricordiamo con profonda commozione un uomo che ha pagato con la vita il coraggio delle sue idee e il rigore del suo impegno civile contro la mafia. La sua intuizione, insieme a quella del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ha trovato piena espressione nella legge Rognoni-La Torre, che introdusse per la prima volta il reato di associazione mafiosa e, soprattutto, la possibilità di colpire i patrimoni illeciti accumulati dalle organizzazioni criminali – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – “.
“È una norma – prosegue – che ancora oggi rappresenta uno strumento fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata, perché mira al cuore del potere mafioso: la ricchezza. Confiscarne i beni significa restituire risorse alla collettività e sottrarre linfa a un sistema di potere che si fonda sull’intimidazione e sulla corruzione. La memoria di Pio La Torre – conclude – non è solo un dovere, ma una responsabilità verso le nuove generazioni, affinché sappiano che il cambiamento è possibile grazie al coraggio, alla coerenza e alla forza delle istituzioni democratiche. Il suo esempio continua a ispirarci nel nostro impegno quotidiano per una Sicilia libera dalla mafia”.
Galvagno: mantenere vivo il ricordo di La Torre
“A 43 anni dall’assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo è doveroso mantenere vivo il ricordo di chi si è speso fino all’estremo sacrificio per combattere, in un silenzio allora assordate, le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo politico ed imprenditoriale. E’ grazie a uomini come La Torre se l’Italia, grazie alla legge che porta il suo nome unito a quello di Virginio Rognoni, ha compiuto straordinari passi avanti nella lotta alla mafia aggredendo i patrimoni economici originati dal malaffare. C’è di più: il desiderio di pace per la Sicilia manifestato con azioni che sono sui libri di storia mantiene il suo pensiero sempre più attuale specialmente in un momento contrassegnato da conflitti non troppo lontani dai nostri territori”. Così il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno
Lagalla: La Torre lungimirante
Il sindaco Roberto Lagalla stamani è intervenuto all’Istituto Vittorio Emanuele III in occasione dell’anniversario dell’uccisione di La Torre e Di Salvo e per la conclusione del progetto nelle scuole del Centro Studi la Torre.“Partecipare all’Istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III, nel giorno del quarantatreesimo anniversario dell’uccisione dell’onorevole Pio La Torre e di Rosario Di Salvo, alla giornata conclusiva del “Progetto educativo Antimafia”, promosso dal Centro studi Pio La Torre, e che ogni anno coinvolge sempre più scuole italiane, è stato per me un onore e un momento emozionante – ha detto -. È stata l’occasione per ricordare e ribadire l’impegno e il sacrificio per la legalità di Pio La Torre perché la sua lungimiranza, il suo intuito e la conoscenza del fenomeno mafioso si sono tradotti in leggi che ancora oggi rappresentano capisaldi della lotta alla criminalità organizzata, come il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni i boss. Da parte dell’amministrazione comunale rivolgo il mio apprezzamento e il supporto ai familiari di Pio La Torre, al presidente del Centro studi Emilio Miceli e al presidente emerito Vito Lo Monaco per il percorso portato avanti nelle scuole da 18 anni. Un percorso oggi più che mai importante in questo momento difficile e spesso di disagio per i giovani perché la scuola è la vera frontiera dove riusciamo a parlare a loro e dove dobbiamo essere, soprattutto, in grado di ascoltarli”.
Cracolici: oggi abbiamo bisogno di nuovi Pio La Torre
“Noi abbiamo bisogno oggi di nuovi Pio La Torre, che ci aiutino a mettere in campo nuove misure di contrasto. La Torre è stato uno dei pochi che ha trasformato la conoscenza in strumento di contrasto alla mafia. La legge è un esempio di questo. Ci sono oggi disegni di legge, depositati in parlamento, che attendono di essere votati per cancellare la strumentazione che La Torre ha messo in campo”. Così il presidente della commissione regionale Antimafia in Sicilia, Antonello Cracolici, parlando nel giorno in cui ricorre il 43esimo anniversario dall’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, nell’ambito di un evento organizzato dal centro Pio La Torre all’Istituto Vittorio Emanuele III a Palermo.
Catanzaro (Pd): “Mantenere viva l’eredità”
“In una società nella quale sembrano prevalere le guerre ed i cattivi modelli, è ancora più importante mantenere viva l’eredità di Pio La Torre che con il suo rigore sociale, il suo impegno per la pace e la legalità e la sua disciplina politica, deve essere oggi più che mai un esempio soprattutto per i più giovani”. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars a margine della commemorazione del 43° anniversario dell’assassinio mafioso dell’allora segretario regionale del Pci Pio La Torre e del suo collaboratore Rosario Di Salvo. “Dispiace constatare – aggiunge Catanzaro – che questa mattina alla cerimonia di commemorazione in via Li Muli non ci fosse alcun rappresentante del governo regionale né alcun rappresentante istituzionale dell’Ars”.
Russo (FdI): “Ha pagato con la vitta la lotta alla mafia”
“Quarantatré anni avveniva la barbara uccisone, da parte della mafia, di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, il loro sacrificio non è stato certo dimenticato”. A ricordare il segretario regionale del P.C.I. e Rosario Di Salvo è il senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo. “La Torre ha pagato con la vita la lotta alla mafia – ha aggiunto Russo -,ebbe una grande intuizione nel lavorare alla legge Rognoni-La Torre, che prevede il reato di associazione mafiosa e permette la confisca dei patrimoni di provenienza illecita. Grazie a questa legge fu celebrato il Maxi processo. La mafia, con gli attentati, pensava di intimidire e fermare questa lotta, ma così non è stato. “Il loro sacrificio non può essere mai dimenticato. È nostro dovere continuare a ricordare e a tramandare la memoria, affinché il loro esempio sia guida per le future generazioni”.