28 Aprile 2021, 06:19
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Palermo vede un colore meno truce, dopo diverse settimane di zona rossa. I contagi sono lievemente in calo, al di sotto del rapporto di 250 casi ogni centomila abitanti che fa scattare automaticamente la tagliola cromatica. Gli ospedali soffrono sempre, ma un po’ di meno. Il virus circola senza sosta, ma la zona rossa lo ha lievemente spuntato, senza prenderlo per il collo come si auspicava. Ecco il vero e forse inconfessato motivo per cui oggi, con la scadenza dell’ordinanza del presidente Musumeci, il colore nominalmente delle restrizioni, il rosso, potrebbe non essere prorogato. Dunque, per un paradosso che chiunque può valutare nel suo surrealismo, se la scelta politica sarà quella di un allentamento dei vincoli, avverrà soprattutto perché le misure d’emergenza hanno funzionato poco, aggravando la crisi economica. Come dire: tanto è lo stesso. Però bisognerà aspettare perché siamo sul filo di lana e tutte le scelte sono verosimili.
Perché la zona rossa non abbia compiuto interamente il suo dovere è l’argomento di un dibattito che parte da una certezza: la mobilità è stata egualmente ampia. Sia per la miriade di occasioni di spostamento offerte, sia per una rarefazione dei controlli, quasi un’assenza nei luoghi non proverbialmente presidiati. E certo che c’è troppa irresponsabilità in giro, unita a una superficialità che rappresenta, con una campagna vaccinale avviata e tuttavia lontana dalla conclusione e l’incombenza delle varianti, un supremo fattore di pericolo. Il Covid non è ancora una tragedia del passato, purtroppo.
Ma c’è pure una politica incartata su se stessa. Che non ha avuto il coraggio dell’impopolarità di un lockdown ‘inglese’ per un tempo determinato ad accompagnare l’immunizzazione e che, adesso, non sa che pesci prendere, stretta com’è tra la tragedia umana e il baratro economico. Ricorda il commissario Costa: “L’essenziale è che ognuno tenga i comportamenti giusti, con le mascherine, il distanziamento e tutte le precazioni necessarie. Se l’attenzione non diventa pratica, l’arcobaleno mostra i suoi limiti. Tanti danno addosso alle periferie, io penso che il problema siano i quartieri residenziali. Nell’attico di viale Strasburgo si possono ordinare trenta pizze, senza essere visti”. Parole sagge. Che se le porta via il vento.
L’ultimo bollettino, di martedì 26 aprile, annota: Palermo con 349 casi, Catania 204, Messina 71, Siracusa 71, Trapani 55, Ragusa 44, Caltanissetta 52, Agrigento 84, Enna 10. E’ verosimile, come più volte abbiamo scritto, che non siano del tutto risolti i problemi di allineamento dei tamponi e che i conteggi possano risultare leggermente – si spera – sfalsati. In ogni caso, prendiamo come buona notizia il calo dei casi, ricordando il monito di Costa: contano i comportamenti che salvano vite umane ed economia. L’illusione del ‘liberi tutti’, con qualunque colore, è un nemico insidiosissimo. E se una degradazione cromatica si scioglierà in quel ‘liberi tutti’, l’aggravamento risulterà inevitabile.
Un’altra buona notizia è l’avvio delle vaccinazioni per i senza fissa dimora che rientrano nel target (nella foto). Chi ha assistito alle prime somministrazioni di Ballarò porterà sempre con sé lo sguardo di gratitudine dopo la ‘punturina’. Persone dimenticate che hanno assaporato la gioia di essere parte di una comunità che le accudisce. Facciamo in modo che quei sorrisi non si disperdano.
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28 Aprile 2021, 06:19