18 Febbraio 2020, 05:35
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PALERMO – Un ragazzo di origini senegalesi pestato a sangue, un quattordicenne aggredito più volte a Cefalù, il caos a bordo dei mezzi pubblici e i ripetuti episodi di vandalismo in centro. Si tratta di casi che hanno un unico denominatore comune: i protagonisti sono quasi sempre minorenni. L’età di chi entra in azione si abbassa sempre di più, dando vita ad un fenomeno dilagante e altamente preoccupante.
Le baby gang nel capoluogo siciliano fanno sempre più paura e, dopo le denunce arrivate dalla zona di Brancaccio e dalle borgate di Tommaso Natale e Sferracavallo, è nel centro città che si registra il maggior numero di episodi. Violenza senza limiti, come quella nei confronti di Kande Boubacar, il ventenne finito nel mirino di un gruppo di giovanissimi che lo ha insultato per il colore della sua pelle e lo ha poi picchiato. Nove adolescenti sono già stati individuati dalla polizia e sono indagati per l’aggressione avvenuta nel cuore della movida palermitana, tra le vie Cavour e Spinuzza, mentre il ragazzo rientrava a casa dal turno di lavoro, a bordo della sua bicicletta. Quella terribile notte a giungere in suo soccorso sono stati due palermitani che hanno lanciato l’allarme e messo fine al brutale attacco.
Botte e sevizie anche ad un ragazzino che alle porte di Palermo e precisamente a Cefalù, veniva ‘bullizzato’ da alcuni coetanei. I poliziotti del commissariato della cittadina normanna hanno avviato le indagini e svelato un retroscena ancora una volta scoraggiante: dopo gli accertamenti i tre minorenni sono stati denunciati. Violenza anche contro gli arredi del ‘salotto’ della città, con cestini gettacarta vandalizzati in centro, panchine divelte e furti e rapine messi a segno a passanti e attività commerciali. E’ della polizia l’operazione che pochi mesi fa ha incastrato una baby gang che aveva colpito più volte in supermercati e farmacie: i componenti della banda avevano un’età compresa tra i 14 e i 16 anni, proprio come gli autori di un’altra aggressione avvenuta alla fine del 2019 in piazza Magione.
E risale soltanto a due notti fa la denuncia nei confronti di due quattordicenni, bloccati dai carabinieri al capolinea di via Ernesto Basile dopo aver scatenato il caos su un autobus dell’Amat insieme ad un tredicenne: erano saliti sul mezzo pubblico senza biglietto e avrebbero importunato gli altri passeggeri, con musica ad alto volume e sigarette accese.
Insomma, l’allarme baby gang cresce, ma non soltanto a Palermo. Quello del capoluogo siciliano è infatti un trend che ne conferma uno più ampio. Secondo l’Osservatorio Nazionale sull’Adolescenza, infatti, il 6-7 per cento degli under 18 vive esperienze di criminalità collettivo e dai dati riportati dal Ministero della Giustizia, il trend appare in perenne escalation. I ragazzi affidati all’Ufficio di servizio sociale per i minorenni, alla fine del 2019, erano quasi il doppio degli anni precedenti. Ventuno mila erano nel 2018, ventimila nel 2017. La percentuale sottolinea l’attenzione sui minori italiani, ovvero 13 mila rispetto a quelli stranieri, che sarebbero 4.651, con una prevalenza di genere tutta al maschile.
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18 Febbraio 2020, 05:35