Cronaca

L’operaio forestale, l’ambulante, il bracciante e la montagna di droga

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27 Giugno 2022, 19:44

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PALERMO – “Erba” per sedici milioni di euro. Una quantità enorme, quella scoperta nella piantagione di Riesim nel Nisseno. Per piazzarla la banda non poteva non avere gli agganci giusti. E sono probabilmente agganci internazionali.

Il blitz dei carabinieri di Caltanissetta – 11 le persone arrestate – sabato scorso ha fatto emergere l’esistenza di un asse della droga fra palermitani e nisseni. Nelle campagne di Riesi erano state coltivate ventimila piante di cannabis, nascoste in un vigneto. La piantagione veniva sorvegliava 24 ore su 24.

Una volta cresciute, essiccate e lavorate le piante avrebbero prodotto una montagna di marijuana. Ed ecco il cuore delle prossime indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Non ci si improvvisa e non si rischiano i soldi dell’investimento se non si ha la certezza di potere piazzare la droga.

Si guarda soprattutto ai ruoli dei quattro uomini arrestati con l’accusa di essere al vertice dell’organizzazione.

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Sono Salvatore Cutaia, operaio della forestale, Alessandro La Marca, produttore di mandorle e albicocche; Gaetano Cordova, venditore ambulante e il bracciante agricolo Salvatore Martini.

I primi due sono originari della provincia di Caltanissetta, gli altri sono palermitani. Hanno tutti precedenti penali per stupefacenti, tranne l’incensurato La Marca.

L’ipotesi è che il grosso della droga fosse destinato al mercato estero. Nella fedina penale di alcuni degli indagati ci sono contatti con i mercati dei paesi balcanici. Dai Balcani, probabilmente, la montagna di droga doveva invadere l’Europa.

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27 Giugno 2022, 19:44

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