Cronaca

Palermo, cassonetti in fiamme e cumuli di rifiuti: è polemica sulla Rap

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27 Luglio 2024, 19:33

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PALERMO- La città, anche oggi, vive la sua emergenza-calvario dei rifiuti. Cataste e incendi, a Palermo, sono la brutta regola quotidiana. Qualcosa a cui nessuno, però, dovrebbe fare l’abitudine.

La Rap, la partecipata del Comune, sta cercando di recuperare le tonnellate di spazzatura non raccolta. Intanto, la scorsa notte, i vigili del fuoco sono stati impegnati nello spegnimento di incendi di cataste di ‘munnizza’, soprattutto nei quartieri Zen, Michelangelo e Borgo Nuovo. I vigili sono intervenuti in vale Cottolengo, via Giacinto Calandrucci, via Gino Zappa e via Luigi Einaudi. LiveSicilia.it ha documentato un rogo praticamente in diretta.

La protesta di M5s

I sindacati avvertono: “Esprimiamo perplessità in merito alla notizia dell’esaurimento delle risorse in Rap destinate a finanziare i doppi turni di lavoro degli operatori ecologici – dice Uiltrasporti -. Già dall’inizio dell’anno si aveva piena consapevolezza, da parte di tutti gli attori, che si trattasse di una strada non più percorribile”.

Antonino Randazzo, capogruppo di M5s in consiglio comunale che ha denunciato le condizioni in cui è ridotta la città, attacca: “Apprendiamo l’evoluzione dei mezzi elettrici per la raccolta dei rifiuti che saranno utilizzati dalla società operazioni e servizi portuali (Osp) a Palermo all’interno di Palermo Marina Yachting”.

“Non entrando nel merito dell’iniziativa che il presidente della Osp Giuseppe Todaro definisce ‘un ulteriore passo verso la sostenibilità’ – dice Randazzo -, non possiamo non rivolgerci allo stesso Todaro, in qualità di Presidente della società pubblica Rap da oltre un anno, per chiedergli se sia più opportuno concentrare maggiormente le sue energie per amministrare la società di gestione dei rifiuti nell’interesse dei cittadini palermitani che vivono da troppo tempo sommersi dall’immondizia”.

La replica di Todaro

“Solitamente non è mio costume farmi trascinare in sterili polemiche o rispondere a chi si alza la mattina pensando di avere titoli per dispensare lezioni al mondo intero”. Così la durissima e lunga replica del presidente Todaro.

Ma per una volta sento il dovere di rompere questo mio personale protocollo e dare direttamente ai cittadini qualche informazione rispetto all’ennesima nota del consigliere Antonino Randazzo – dice Todaro -. “A chi segue con attenzione i fatti del Comune, non sarà sfuggito lo sfrenato attivismo dell’esponente del Movimento 5 Stelle rispetto ai temi dei rifiuti e alla gestione di Rap”.

“Spulciando l’albo pretorio e il sito istituzionale del Comune si trovano decine di interrogazioni e comunicati stampa in cui si attacca continuamente la gestione dell’azienda, anche quando si parla di assunzioni o delle tante soluzioni che in questi mesi sono state elaborate per tentare di salvare la Rap”.

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Trovo anche ridicole le richieste di dimissioni nei confronti del sottoscritto: chi mi conosce (e chi dice di conoscere la materia di cui stiamo parlando) sa benissimo che questo incarico, i rischi a esso collegati e il livello di responsabilità che porta in dote la presidenza di Rap non sono neppure lontanamente compensati dal gettone riconosciuto annualmente – continua il presidente Rap -. E che, pertanto, chi siede su questa poltrona lo fa per mero spirito di servizio. Con il sindaco, che ringrazio per la fiducia, abbiamo avviato un percorso di risanamento e trarremo insieme le conclusioni se non porteremo a termine questo progetto”.

Di sicuro non ho ancora sentito nessuna proposta concreta da chi, ad ogni cambio di governance, sostiene che siano sufficienti pochi mesi per risolvere anni di cattiva gestione – è la conclusione di Todaro che finisce con un riferimento pesante -. Ciò che però mi lascia perplesso, a proposito di questa smisurata produzione di atti e attacchi, è il duplice ruolo di Randazzo, visto che prima di essere consigliere comunale è stato dipendente di una ditta privata che si occupa di rifiuti. E che, proprio alla luce di questo precedente e di questo particolare interesse sul mondo dei rifiuti (qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato), potrebbe sicuramente auspicare la crisi o il tracollo di Rap o trarre vantaggio da situazioni emergenziali”.

La controreplica del consigliere

“Posso solo commentare dicendo che trasmetterò il tutto ad un legale al fine di valutare se vi siano gli estremi per una eventuale querela per diffamazione al presidente Todaro”. Questa la secca controreplica del consigliere Antonino Randazzo, sentito da LiveSicilia.it.

“Probabilmente il Presidente Todaro – aggiunge Randazzo – è nervoso per la grave emergenza in città che non riesce a gestire e cerca di deviare l’attenzione verso fantomatiche teorie. Chi segue da anni il mio lavoro, lo sanno i dirigenti e funzionari e operai della Rap, sa bene che ritengo essenziale salvare la Rap e lasciare al pubblico la intera gestione dei rifiuti e della Impiantistica di Bellolampo. Eventuali dichiarazioni di privatizzazione della impiantistica a Bellolampo non sono mai state rilasciate mai dal M5s”.

Il sindaco intanto…

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, osserva da vicino la pratica e non ha fatto mancare più di una reprimenda.

Ricorrere ai privati? Noi stiamo ridando forze a un’azienda in cui mancano mezzi e personale – ha argomentato Lagalla, in una chiacchierata con LiveSicilia.it – rivitalizzandola sul piano finanziario. Questo sarà l’ultimo campanello utile per Rap”.

Problemi e comportamenti

Ai problemi strutturali si aggiungono comportamenti sbagliati che, più volte, abbiamo documentato, con dovizia di particolari. Intanto, Palermo, annega nell’immondizia.

Pubblicato il

27 Luglio 2024, 19:33

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