Coltivazioni indoor e furti di luce| Più di 20 arresti, scia di denunce - Live Sicilia

Coltivazioni indoor e furti di luce| Più di 20 arresti, scia di denunce

Dallo Zen a Pallavicino, fino a Carini e Partinico. I casi si moltiplicano e aumentano gli arresti.

PALERMO – Serre di cannabis in casa e luce “gratis” negli appartamenti. In città e in provincia aumentano gli arresti per produzione e spaccio di droga, che scattano quasi sempre contemporaneamente a quelli per furto di energia elettrica. Sono ventidue le persone già finite in manette da un capo all’altro del capoluogo e in provincia. Si tratta di presunti produttori di cannabis pronti a collocare la sostanza stupefacente nel marcato della droga cittadino: le serre casalinghe vengono realizzate alla perfezione, con tanto di sistemi di irrigazione ed illuminazione per ricreare l’habitat naturale delle piante.

E’ il caso della maxi piantagione scoperta dai carabinieri a Cinisi, nel Palermitano, dove è stato arrestato un 31enne. Nella sua abitazione i militari hanno trovato 303 piante e accertato la manomissione del contatore dell’Enel. Altre trecento piante sono state scoperte a Torretta, nella villetta di proprietà di un 32enne: nella serra casalinga c’erano il materiale per la coltivazione, otto taniche di fertilizzante, 56 reattori per lampade da 600 watt, un deumidificatore, quindici ventilatori, un tubo di aerazione con motorino. Il tutto veniva alimentato a costo zero, visto che era stato realizzato un allaccio abusivo alla rete pubblica. 

Stessa situazione in un’abitazione di Carini, dove i carabinieri hanno trovato altre cento piante. Anche in questo caso, i tecnici dell’Enel hanno accertato il furto di energia elettrica con la manomissione dell’impianto. Un escamotage adottato anche da una coppia di fidanzati finiti in manette nella zona di Pallavicino: oltre ad una piccola coltivazione di cannabis, le forze dell’ordine hanno trovato un sistema rudimentale che bypassava il contatore. Insomma, i costi abbattuti in bolletta erano pari al cento per cento, con danni economici per l’Enel che ammontano a migliaia di euro.

I controlli sono stati intensificati e, da gennaio ad oggi, gli arresti sono raddoppiati: lo scorso anno, nello stesso periodo, erano stati una decina, mentre le denunce sono quindici. Da Brancaccio allo Zen, da Pallavicino a Partinico: coltivazioni di droga e furti di luce sembrano camminare quasi sempre insieme, come è recentemente successo anche alla Zisa, dove un 49enne è stato sorpreso mentre cedeva della droga in strada. Una volta bloccato, è stata effettuata una perquisizione nel suo appartamento, dove coltivava circa venti piante di cannabis.

Ventilatori e lampade, anche in questo caso, venivano alimentati tramite l’energia elettrica della rete di distribuzione pubblica: il contatore era stato staccato per morosità, ma nello stabile la luce arrivava ugualmente senza sborsare un centesimo. Si tratta del furto di energia più comune, eseguito mediante l’allaccio diretto al cavo principale dell’impianto. Il collegamento abusivo riscontrato viene realizzato allacciando al cavo dell’alta tensione due morsetti a molla in ferro applicati ad un cavo elettrico di lunghezza variabile,  quanto basta per collegarlo all’impianto dell’abitazione. 


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