12 Gennaio 2024, 16:12
2 min di lettura
PALERMO – La pena più alta è stata inflitta al funzionario Luigi Costa che nascondeva 590 mila euro in contanti dietro l’armadio della camera da letto. Il giudice per l’udienza preliminare Rosario Di Gioia ha emesso il verdetto al processo su un presunto giro di corruzione alla Motorizzazione di Palermo.
LE FOTO DELLLE TELECAMERE DEGLI INVESTIGATORI
“Se ne capita tipo una, due così, no quelli ne facevano tipo a migliaia perché il problema è questo, perché quando la cosa si allarga diventò ora troppo esagerata…”, diceva Costa alla collega Giovanna Passavia.
Secondo i pubblici ministeri Vincenzo Amico e Giulia Beux, il giro di favori in cambio di soldi era enorme. Gli agenti della Polstrada, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, piazzarono telecamere e microspie all’interno degli uffici palermitani. Costa fu immortalato mentre contava i soldi in bagno. Carte di circolazione, cambi di destinazione d’uso dei veicoli, collaudi di impianti Gpl, immatricolazione di mezzi esteri o dismessi dalle forze dell’ordine in Toscana, Lazio e Trentino Alto Adige. La voce dell’esistenza del canale aperto alla Motorizzazione palermitana si era sparsa in giro per l’Italia. Palermo, Brescia, Cassola, Vicenza, Palagonia: le agenzie di disbrigo pratiche sapevano a chi chiedere aiuto.
Queste le pene già scontate di un terzo come previsto per chi sceglie il rito abbreviato: 11 anni e 2 mesi Luigi Costa, 7 anni e 2 mesi Alfredo Gioietta, 5 anni Giuseppe Calabrese, 4 anni e 4 mesi Rosario Domenico Antonio Crapa, 4 anni e 2 mesi Maurizio Caruso, 3 anni Giuseppe Gullo, 11 anni e 4 mesi Giovanna Passavia, Rosario Rubino, 3 anni Nadia Abitabile, 3 anni e 6 mesi Filippo Maniscalco, 4 anni e 4 mesi Salvatore Cavarello, 3 anni e 10 mesi Gerlando Caracolici, 2 anni Jordan Peli, 2 anni e 6 mesi Daniele Cammarata, 3 anni e 6 mesi Antonio Gelsomino, 7 anni Giuseppe Palermo.
Assolti Walter Bacile (avvocati Antonino e Giuseppe Reina), Nicolò Bonelli (avvocato Domenico Emma), Lelio Calabrese (avvocato Lillo Fiorello), Francesco Caponetto (avvocato Antonio Gargano), Giancarlo Ferraro (Domenico Acciarito), Michelangelo Fricano (avvocato Enrico Tignini),
Pubblicato il
12 Gennaio 2024, 16:12