12 Ottobre 2023, 16:18
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PALERMO – I carabinieri avevano organizzato la trappola. Hanno fotocopiato le banconote e quando l’anziana le ha consegnate sono intervenuti per bloccare in strada il dentista Giuseppe Guiglia, l’odontotecnico Sebastiano Lanza e l’infermiere Massimo Vito Cumella. I soldi – cento euro – erano addosso a Lanza. Così il 26 luglio scorso i carabinieri ritengono di avere raccolto la prova chiave della concussione che è costata gli arresti domiciliari ai tre indagati.
“Che fa, se ne va? Niente deve lasciare? Com’era rimasta col dottore”, così avrebbero detto alla nonnina di 84 anni che ne ha parlato con il figlio e insieme si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Mezzomonreale. La vecchietta era andata nel presidio dell’Asp in via Gaetano La Loggia, nei pressi di corso Calatafimi, per fare riparare la dentiera. Le cure dovevano essere gratuite per esenzione ed invece all’anziana sarebbero stati chiesti cento euro, senza ricevuta, da consegnare all’esterno della struttura sanitaria. Per la precisione “vicino al panellaro”.
Adesso è forte il sospetto che potrebbe non essere l’unico caso. Il giudice per le indagini preliminari Clelia Maltese, che ha accolto la richiesta di misura cautelare avanzata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, parla di “una condotta non occasionale ma come rientrante in un collaudato modus operandi dei tre indagati, adusi a richiedere danaro in cambio delle prestazioni da loro effettuate per conto dell’Asp”. Da qui l’esigenza di mandarli ai domiciliari per bloccare “ulteriori condotte analoghe a quelle oggetto del presente procedimento”.
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12 Ottobre 2023, 16:18