PALERMO – Un parto cesareo al Policlinico di Palermo per la nascita del terzo figlio è diventato un calvario per una donna che nel settembre 2021 aveva 37 anni. Questo a causa di una garza dimenticata nell’addome durante l’operazione. Dopo essere stata scoperta è stata necessaria una nuova operazione per rimuoverla ma con essa è stato necessario asportate una parte di intestino. Adesso, dopo quattro anni, la donna dovrà essere risarcita dall’ospedale sulla base di un accordo tra le parti, ma i danni per lei sono permanenti.
La ricostruzione
La donna, superate le 38 settimane di gestazione, si è presentata nel reparto di Ginecologia per il cesareo. Dopo l’operazione ha accusato dolori addominali ed è stata eseguita un’ecografia TV con esito negativo. La paziente, però, dopo essere tornata a casa ha continuato a stare male. Una nuova ecografia addominale, a tre mesi di distanza, ha fatto emergere un sospetto angioma epatico. Con la successiva Tac all’addome si è scoperta la presenza della garza.
La donna nel marzo 2022 è tornata in ospedale per la rimozione della garza e di una parte dell’intestino che, con il tempo, ha subito danni.
La paziente ha deciso di presentare una denuncia contro l’ospedale. Ne è scaturito un contenzioso che sta per essere chiuso con l’accordo raggiunto fra le parti il 30 gennaio scorso. L’ospedale, infatti, ha riconosciuto alla donna, assistita dagli avvocati Francesco Paolo Cardullo e Claudio Pandolfini, oltre 57mila euro come risarcimento.