18 Luglio 2023, 19:39
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PALERMO – La sua immagine riempie le bacheche social. Una sorta di Wanted dei giorni nostri. “Ma non è una criminale, è una donna malata che va curata”, dice l’avvocato Alessandro Musso. Solo che non ci sono posti nelle “Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza”.
Protagonista è una donna di 33 anni. Qualche tempo fa finì sotto accusa per avere rubato una borsa ad una donna. La vittima era un magistrato e il processo finì a Caltanissetta. Nel frattempo, lo scorso maggio, una nuova accusa: la donna ha rapinato uno studente nella zona dell’Università degli studi di Palermo. Il giudice del Tribunale Lorenzo Matassa ha disposto una perizia. Risultato: la donna è incapace di intendere e di volere.
Nel frattempo le sono piovute addosso nuove imputazione. Alcune denunciate, altre no. La voce in rete corre veloce: la donna è entrata in diverse abitazioni, seminando il panico, urlando e minacciando di morte le persone, ma senza portare via nulla. Per ultimo nella zona di Pietratagliata, a pochi passi da corso Calatafimi, qualcuno giura che abbia addirittura tentato di strappare una bambina dalle braccia della madre.
Il 7 giugno il Tribunale l’ha assolta, ma ha stabilito che andava ricoverata in una struttura sanitaria. Il ministero della Giustizia ha fatto sapere che con c’era disponibilità di posti letto a Caltagirone, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, San Nicola Baronia (Avellino) e in altre città italiane. Da qui l’ordine di rimettere in libertà l’imputata. Ora il suo legale è preoccupato: “I post con tanto di fotografia della donna sono piene di odio nei confronti di una persona malata che non ha idea di ciò che fa”.
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18 Luglio 2023, 19:39