Cronaca

Ballarò, suk droga: mamma col bimbo e 14enni che fumano crack

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29 Marzo 2023, 19:36

2 min di lettura

PALERMO – Esterno giorno. Una mamma arriva a Ballarò. Compra una dose di erba. Rolla una canna, noncurante che c’è suo figlio sul passeggino.

Accade anche questo nel suk della droga. Gli spacciatori hanno fra i 17 e i 66 anni. Per i consumatori l’età si abbassa fino a 14 anni. È una processione di clienti.

Non è solo un’inchiesta giudiziaria, ma anche un’indagine sociologica quella che ha portato al blitz dei carabinieri, coordinato dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Salvatore Leropardi.

Il mercato della droga non ha subito batture di arresto, neppure durante il Covid. Al contrario la pandemia “con le sue implicazioni socio-economiche” ha aggravato la situazione anche sul fronte delle “profonde ricadute sulla salute pubblica”.

“La restrizioni, le preoccupazioni legate alla salute e le incertezze legate al mondo del lavoro impattavano in maniera significativa – scrivono gli investigatori – sulla sfera psicologica ed emozionale degli individui che spesso cercavano un diversivo nel consumo delle droghe”.

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I blocchi e le altre restrizioni hanno provocato un calo dell’offerta. C’era meno disponibilità di droga nella piazza di Ballarò. Aumentando la domanda sono aumentati anche i prezzi. Il mercato degli stupefacenti segue le regole generali.

Per fare fronte alle richieste i pusher hanno messo in vendita sostanze sempre meno pure. Alcune fonti confidenziali hanno raccontato la variazione dei prezzi all’ingrosso: marijuana da 2 al grammo a 5-7 euro, hashish da 1,5-2 al grammo a 11-12 euro, cocaina da 40 euro al grammo a 60-65 euro.

Il rione Ballarò, con bancarelle e i vicoli stretti e e affollati, ha protetto i pusher – sono cinque i minorenni individuati – pronti a dileguarsi tra la folla o ingoiare la droga alla vista dei carabinieri. C’era un viavai continui di clienti: dalla mamma con il figlio al quattordicenne. Si inizia da ragazzini a fumare crack.

Ballarò, luogo di disperazione ed emarginazione. I tossicodipendenti diventavano essi stessi spacciatori. Fanno in lavoro sporco in cambio della dose quotidiana. Palermitani e immigrati condividono gli affari. Tutto avveniva sotto gli occhi della gente, complice o distratta. A volte impaurita per lo spettacolo a cui assisteva.

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29 Marzo 2023, 19:36

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