04 Giugno 2024, 16:08
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PALERMO – Feliciano Leto, ex Pip e commesso giudiziario della Procura di Palermo, è stato condannato a 4 anni e otto mesi di carcere. Era imputato per avere passato informazioni riservate su indagini in corso che aveva appreso consultando i fascicoli dei pubblici ministeri.
La sentenza del giudice per l’udienza preliminare Ivana Vassallo. La pena è ridotta di un terzo così come previsto per chi sceglie il rito abbreviato.
“Sotto il profilo oggettivo la condotta tenuta da Leto – scrive il giudice nella motivazione della sentenza dello scorso marzo- integra gli estremi di un aiuto concretamente idoneo ad eludere le investigazioni. Sotto il profilo soggettivo la condotta è sorretta da coscienza e volontà”.
L’imputato, si legge ancora ,”non merita le attenuanti generiche”. Invece di assumere un atteggiamento collaborativo Leto “ha dimostrato di non avere compreso il disvalore penale della condotta perpetrata sminuendo l’importanza della stessa”.
Il commesso, addetto al trasporto dei fascicoli delle segreteria dei pm, era imputato per avere consultato i procedimenti, fotografato e diffuso in maniera illecita atti coperti dal segreto istruttorio.
Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Marzia Sabella, la fuga di notizie avrebbe danneggiato alcune inchieste. Indagini su rapine a mano armata, traffico di armi, corruzione e falso. A confermare i sospetti sarebbe stato un spyware installato nel cellulare che ha registrato ogni mossa di Leto.
Al Riesame era caduta l’ipotesi che Leto avesse favorito Luigi Abbate, boss della Kalsa, detto “Gino u mitra”.
“Ci sono proroghe, continue proroghe, intercettazioni, tu hai il telefono sotto controllo”, diceva il commesso giudiziario Feliciano Leto a un indagato per corruzione. Dalla grande rapina alle patenti facili: sono diversi i casi contestati a Leto.
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04 Giugno 2024, 16:08