22 Dicembre 2022, 06:00
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PALERMO – Prosegue il percorso di crescita del Palermo che, dopo i due pareggi contro Como e SPAL, ha ritrovato anche la vittoria nell’ultima sfida contro il Cagliari allungando a quattro la striscia di gare utili consecutive in campionato. Un ruolino di marcia che ha permesso ai rosa di staccarsi dalle zone più basse della classifica, raggiungendo l’undicesimo posto ad una sola giornata dal giro di boa del torneo cadetto.
Classifica che, dopo un inizio di campionato con non poche difficoltà, inizia a sorridere grazie al lavoro di Eugenio Corini in panchina e alla crescita di alcuni giocatori diventati ormai elementi chiave dello scacchiere dell’allenatore di Bagnolo Mella. Uno di questi è Jacopo Segre, autore nelle ultime settimane di prestazioni sempre più convincenti e presenza fondamentale nella mediana rosanero soprattutto in fase offensiva e realizzativa.
LICENZA DI “OFFENDERE”
Crescita importante da parte del mediano ex Torino, arrivato durante la sontuosa campagna acquisti del duo Rinaudo-Zavagno come mezzala di inserimento del nuovo 4-3-3 di Corini. Sin dal suo approdo nel capoluogo siciliano, Segre è sempre stato uno degli intoccabili del tecnico anche nel momento di maggiore difficoltà e di cambiamenti tattici. Sono 1.231 i minuti raccolti finora in campionato dal classe 1997 in sedici presenze, numero che lo colloca al quinto posto tra i giocatori con il maggiore minutaggio in campo dietro a Pigliacelli, Brunori, Nedelcearu e Di Mariano.
Una certezza in mezzo al campo senza riuscire, tuttavia, ad incidere in uno dei suoi migliori fondamentali ovvero gli inserimenti offensivi. Nonostante l’ottimo esordio con rete contro l’Ascoli le difficoltà del Palermo soprattutto in mezzo al campo hanno portato ad una rivoluzione nel modo di interpretare il modulo, soluzione che ha inizialmente frenato proprio l’attitudine offensiva di Segre.
Nella nuova mediana completata da Broh e Gomes, la mezzala torinese si è sempre distinta per corsa, dedizione e un lavoro importante di pressione nella trequarti avversaria senza riuscire, tuttavia, ad incidere in zona gol così come il resto della squadra. Escluso il sempiterno Brunori, il Palermo ha mostrato una maggiore solidità difensiva ma grosse lacune in fase realizzativa, situazione nella quale è venuta a mancare anche la “licenza di offendere” di Segre in mezzo al campo.
IL RITORNO AL GOL
Con il passare delle giornate il Palermo è cresciuto, sia in termini di conoscenze a livello tattico che di condizione atletica portando a miglioramenti sempre più evidenti sul piano del gioco ma, soprattutto, al passaggio al 3-5-2. Il cambio di schema tattico, unito al recupero di giocatori importanti come Sala e Stulac e all’esplosione di Gomes, hanno giovato sul rendimento generale della squadra e anche allo stesso Segre sempre più presente anche in area di rigore avversaria.
Fondamentale, per la ritrovata verve offensiva del classe 1997, l’inserimento in mezzo al campo di un giocatore qualitativo da affiancare a Gomes che inizialmente è stato Damiani e, nelle ultime giornate, Leo Stulac tornato padrone della cabina di regia rosanero. Un giro palla più rapido e un doveroso occhio di riguardo in più degli avversari ai palleggiatori rosa hanno dato a Segre ciò di cui aveva bisogno ovvero spazi, nei quali il centrocampista torinese sa inserirsi con tempi e modalità importanti come ha dimostrato nelle ultime partite sfiorando a più riprese il gol.
Rete arrivata, dopo tanti tentativi, nell’ultima sfida contro il Cagliari a coronamento di un percorso di crescita che, a passi lenti ma costanti, sta portando a limare anche la questione legata ai gol segnati dai centrocampisti. Fondamentale sul quale Segre, una volta sbloccato e aperta la via verso l’area avversaria, ha dimostrato di poter recitare un ruolo da protagonista.
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22 Dicembre 2022, 06:00