18 Maggio 2024, 16:09
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PALERMO – Un’edicola montata in piazza Camilleri, all’inizio della zona pedonale di via Emerico Amari lato porto, provoca le proteste di commercianti e residenti e, in piena campagna elettorale, manda in tilt la maggioranza che al comune di Palermo sostiene Roberto Lagalla.
Un caso scoppiato questa mattina quando in molti si sono accorti dell’edicola installata di fronte alla Camera di Commercio, nel pieno di quella “rambla” che dal porto conduce i turisti fino al Politeama.
L’edicola in questione in realtà non è neanche nuova perché è quella sorgeva in via Turati, a ridosso della storica cancellata del teatro Garibaldi: trasformata in un distributore di alimenti e bevande, suscitò molte polemiche e alla fine è stata smontata.
La ditta ha così chiesto una nuova collocazione e il Comune, d’intesa con la Soprintendenza, ha dato il via libera allo spostamento in piazza Camilleri, all’altezza del civico 1, accanto a un altro chiosco che fa da biglietteria.
Peccato che la nuova sede abbia colto di sorpresa i residenti e, soprattutto, i commercianti: non solo quelli che subiranno la concorrenza dell’edicola adibita a chiosco, ma anche chi ha investito nella nuova zona pedonale e teme un danno al decoro urbano.
Non un caso isolato, per la verità: grazie alle nuove regole introdotte in Sicilia dall’assessorato alle Attività produttive guidato da Edy Tamajo, le edicole adesso possono ampliare la propria offerta installando anche distributori automatici.
Ad andare all’attacco è il gruppo Oso, formato dai consiglieri comunali Ugo Forello e Giulia Argiroffi. “È inconcepibile che la proroga di una concessione per un chiosco si sia trasformata in una nuova concessione per l’installazione di nuova attività, a mezzo chilometro di distanza, nel cuore di quello che doveva essere la ‘rambla’, in una delle aree economicamente più attrattive della città – dicono Forello e Argiroffi -. A Palermo cambiano le amministrazioni ma l’interesse particolare del privato, soprattutto in campagna elettorale, vale più del decoro, del rispetto delle norme, della qualità degli spazi pubblici e del superiore interesse pubblico”.
Ma i malumori montano anche dentro la maggioranza di centrodestra, dove il caso sta diventando a tutti gli effetti politico con Fratelli d’Italia sul piede di guerra. Il dito è puntato contro l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti, della Dc, che però prova a gettare acqua sul fuoco.
“Si tratta di un chiosco sequestrato e per il quale era stato chiesto il trasferimento – spiega l’assessore – e la soprintendenza lo ha autorizzato lì. Gli uffici si sono attenuti alle regole imposte dalle normative vigenti e sulla collocazione siamo in linea con le prescrizioni della soprintendenza. Verificheremo in ogni caso se quella posizione è perfettamente in linea con quanto prescritto”.
Dal sindaco nessun commento, anche se pare non si sia troppo entusiasta della nuova collocazione. “La commissione Urbanistica si attiverà per verificare se l’iter seguito è stato corretto in ogni sua fase, a tutela del decoro cittadino – dice il presidente Antonio Rini, che è anche coordinatore cittadino di Fdi -. Via Amari è a tutti gli effetti la porta di ingresso della città per chi arriva al porto e gli sforzi di renderla uno spazio idoneo rischiano di essere vanificati da scelte oggettivamente discutibili. Comprendiamo lo stupore di residenti e commercianti, che è anche il nostro: piazzare un chiosco proprio lì non ha senso”.
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18 Maggio 2024, 16:09