Palermo

Palermo, la Pasqua con Fratel Biagio Conte

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09 Aprile 2023, 05:48

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Era appena ieri che eravamo accanto al letto di Biagio Conte, qualche ora dopo il suo terreno addio. Anche al cronista era stato permesso di entrare, nonostante la necessaria cautela di un sacrosanto riserbo e purché non facesse il cronista. Era stata la richiesta implicita e silenziosa: puoi piangerlo con noi, come uno di noi, perché, in fondo, dopo tante parole di anni, un po’ lo sei. Tuttavia, niente di quello che vedrai diventerà un’immagine.

Era davvero il minimo sindacale di ciò che è giusto. Di quel senso del limite che va applicato, soprattutto, in ogni circostanza dolorosa. Niente di più e niente di meno delle regole che presidiano l’impegno di una narrazione difficile. Mostrare il dolore è una prova suprema. Sei sempre coinvolto, inserito, con il tuo cuore, nel paesaggio che racconti. Trovare la misura non è mai semplice.

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Era appena ieri e vengono addosso gli sguardi profondi di don Pino, invalicabile custode di una esperienza. L’abbraccio di Ciccio, il medico. Il sorriso di Antonio, un’alba a rischiarare la trasparenza delle lacrime, mente i canti delle sorelle riempivano la stanza in cui il missionario laico aveva conosciuto i giorni della sofferenza, degli occhi che si chiudono e dell’amore perpetuo.

E c’era, non per volontà, non per suggestione – un fatto naturale – la fortissima presenza della vita, nel luogo che aveva visto la morte. Una vita che non aveva mai smesso di scorrere, come se l’evento che noi consideriamo finale fosse una pagina voltata per annunciare la prossima. Un pensiero di fede, per coloro che lo coltivano, con dolcezza. Un’evidenza umana per chi era convenuto lì. Questa è la memoria che, adesso, si fa avanti. Questo è il sentimento che accompagna la speranza di un’altra Pasqua ancora. Con Fratel Biagio. (rp)

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09 Aprile 2023, 05:48

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