Palermo, rivincita dei bolliti |Ora serve il fattore “Barbera”

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25 Aprile 2016, 08:30

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PALERMO – Già il solo fatto di esserci ancora è di per sé un piccolo miracolo. Basti pensare alla situazione in cui il Palermo si era andato a cacciare dopo la rete del momentaneo 1-2 realizzata da Paletta durante la gara nel silenzio contro l’Atalanta. In quel momento l’ascensore era pronto a spalancarsi e a riportare i rosanero tra i cadetti. Il gol di Struna permetteva di temporeggiare giusto per altri 90 minuti. Il successo in casa del Frosinone, riporta Sorrentino e compagni sul ring. Almeno per altri sette giorni. Sperando, nel frattempo, in uno scatto d’orgoglio dell’Empoli contro il Carpi. Tre punti fondamentali quelli colti al “Matusa” dalla squadra di Davide Ballardini, che permettono di alimentare il fuoco della speranza e, contemporaneamente, di estromettere da ogni discorso proprio i ciociari. Con Milan, Sassuolo e Napoli da affrontare nelle ultime tre gare della stagione, solo un miracolo potrebbe tenere in piedi Ciofani e compagni, come peraltro riconosciuto anche dal tecnico Stellone.

Palermo capace di gettare il cuore oltre i tantissimi ostacoli incontrati nei precedenti cinque mesi, gli ultimi tre senza neanche la gioia di un successo. Una vittoria dal chiaro retrogusto italiano, con il marchio di fabbrica della vecchia scuola. Sorrentino, Maresca e Gilardino a reggere il timone nel momento della verità. Il primo a suon di interventi decisivi come non accadeva da qualche settimana; il secondo a comandare le operazioni in mezzo al campo con la disinvoltura di chi in passato si è trovato a fronteggiare pressioni di natura e prestigio ben diversi. Il terzo pronto, come da 15 anni a questa parte, a mettere la propria firma con astuzia, caparbietà e senso della posizione. Nove gol nonostante le critiche, le accuse e gli inviti a farsi da parte. Silenzio, professionalità e risultati. Un dispetto costruttivo e di rara intelligenza. Gli uomini di esperienza prendono per mano una squadra disorientata e indicano la strada per provare a raggiungere l’uscita del tunnel. Giusto in tempo per rimanere tra le prime venti d’Italia.

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Tre partite, le ultime. Le prime lanciarono il Palermo nelle posizioni di vertice, quando l’estate era agli sgoccioli. Si spera in un finale degno di quello che fu un incipit carico di illusioni. Col Frosinone virtualmente tagliato fuori, si torna al duello che fu nella fase centrale del girone del ritorno. Carpi e Palermo, ancora loro. Sempre loro. Empoli a parte, gli emiliani nei 270 minuti conclusivi dovranno vedersela con Juventus, Lazio e Udinese. Al netto di clamorosi cali di tensione, non dovrebbe esserci storia nel confronto con la squadra di Allegri. Il fattore Lotito potrebbe essere un alleato dei rosanero alla penultima, più abbordabile la gara a chiusura di calendario in casa dei friulani. Ma prima di confidare in aiuti esterni, il Palermo deve pensare a fare punti. Nove darebbero ampie garanzie, sette potrebbero bastare, sei rischiano di tramutarsi in un’incognita. Ottenere meno equivale a rassegnarsi alla B. Sampdoria, Fiorentina e Verona. Due su tre in casa, ci si augura in un “Barbera” pieno e finalmente a favore. L’ascensore va sabotato.

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25 Aprile 2016, 08:30

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