PALERMO – Ha confessato l’aggressione, seppure minimizzandola, ma non c’è il rischio di reiterazione del reato. Scarcerato Salvatore Ruvolo, arrestato nel blitz antimafia con l’accusa di tortura (non gli vengono contestati legami con l’associazione mafiosa).
Ruvolo, titolare del parco giochi “Bossolandia” di viale Campania, è indagato per avere picchiato il ladro sorpreso a rubare nella sua attività commerciale.
A convalidare il fermo senza però disporre una misura cautelare è stato il giudice per le indagini preliminari di Arezzo. L’indagato è stato, infatti, sorpreso in un albergo della città toscana. Secondo il gip, dunque, sussisterebbe il pericolo di fuga che giustificava il fermo disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo anche perché l’hotel si trova in prossimità dell’autostrada. Scelta che sarebbe stata presa nella prospettiva di potersi allontanare. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia Ruvolo non ha spiegato il perché della sua trasferta, anche se la tesi difensiva è che si trovasse lì per visionare alcune nuove giostre.
Ha ammesso di avere picchiato il pregiudicato Daniele D’Angelo la notte che lo sorprese a rubare. Non era il primo furto che subiva. Il suo racconto, però, non coincide con quella della vittima (giudicata credibile): era da solo e non assieme a sei persone e non ha usato mazze di ferro. Vero è anche che in macchina condusse la vittima al cospetto di un parente, tale Rosario, alla Kalsa per mettergli paura, ma Rosario non un uomo di Cosa Nostra.

A discolpa dell’indagato, l’avvocato Anthony De Lisi ha spiegato che Ruvolo e D’Angelo ebbero dei contatti successi in cui la vittima gli chiese un lavoro. Ed ancora che non emerge alcun legame fra Rivolo e i personaggi mafiosi arrestati. D’Angelo disse di avere speso il nome del boss Giuseppe Biondino per fermare le botte, ma non c’è traccia di rapporti fra Ruvolo e il boss di San Lorenzo.
Pur sussistendo i gravi indizi di colpevolezza il Gip Stefano Cascone ha ritenuto che il pericolo di reiterazione del reato non sia più attuale. Il fatto contestato è del 2022 e da allora non ci sono stati altri episodi. Che Ruvolo possa commettere nuove simili azioni delittuose è puramente congetturale. Per questo è stato scarcerato.