Palermo, la madre di Paolo Taormina: "È morto tra le braccia”

La madre di Paolo Taormina: “L’ultimo respiro ed è morto tra le mia braccia”

Le parole di Fabiola Galioto alla camera mortuaria del Policlinico

PALERMO – “Ho sentito l’ultimo respiro, mio figlio era ancora vivo”, racconta Fabiola Galioto, la madre di Paolo Taormina. “Mi è morto tra le braccia”, aggiunge davanti alla camera mortuaria del Policlinico.

Chi era Paolo? “Era un bravo ragazzo, gli volevano tutti bene, ora è nella bara”, ripete con la voce rotta dal pianto seduta su una panchina dell’ospedale universitario. Indossa ancora i vestiti del figlio sporchi di sangue.

Paolo si dava da fare nel pub insieme alla sorella. La madre è certa di avere visto “una pistola piccola” esplodere il colpo mortale. Una versione rimasta incerta fino alla confessione di Gaetano Maranzano.

“Mio figlio mi ha detto c’erano ragazzi che facevano problemi, che ci pensava lui”, aggiunge. E poi cosa è successo? “Uno di loro si è fatto avanti, aveva in mano una piccola pistola, ha sparato in testa a Paolo. Come si fa a sparare in testa a un ragazzo. Come posso continuare a vivere ora. C’era la ferita, il sangue, ho provato ad aiutarlo…”.

Piange mentre ricorda che Paolo “era un bravo ragazzo, un grande lavoratore, era stato in America e ora ci aiutava nel nostro locale”. E adesso? “Voglio giustizia dallo Stato”. In serata la donna raggiunge piazza Politeama dove è stata organizzata una fiaccolata. La sua disperazione di madre è racchiusa in uno scatto.


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