Cronaca

Palermo, i baci in bocca con il boss: la mafia tra arresti e vecchi riti

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16 Novembre 2023, 06:00

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PALERMO – A Resuttana il rispetto si mostra anche con un bacio in bocca. Così emerge dall’ultimo blitz di agosto 2019. In una casa al civico 390 di via Resuttana si tiene un incontro fra mafiosi. Mafiosi lo sono certamente, alla luce delle precedenti condanne, Salvatore Genova e Sergio Giannusa, considerati il capomandamento di Resuttana e il reggente dell’omonima famiglia. All’incontro partecipano anche Benedetto Alerio, titolare della “Antica Polleria Savoca dei F.lli Alerio” di via San Lorenzo e il commercialista Giuseppe Mesia (tutti gli arrestati dello scorso luglio).

Gaetano Maniscalco e Sergio Giannusa

La casa è messa a disposizione, così ricostruisce la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, da Gaetano Maniscalco, 53 anni, uno dei sette indagati raggiunti ieri da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Genova e Giannusa arrivano in auto, uno dopo l’altro, accompagnati da Maniscalco. Il loro rapporto di fiducia è totale. E qui entra in gioco la simbologia mafiosa. A sancire l’appartenenza a Cosa Nostra sarebbero due baci in bocca. A scambiarseli sono Giannusa e Maniscalco. Accade in due occasione ed entrambe le volte – davanti all’officina di Giannusa, in via Castelforte, e sotto casa – ci sono i poliziotti della mobile ad immortalare il gesto.

Il resto lo hanno fatto le intercettazioni disposte dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Giovanni Antoci, Francesca Dessì e Giorgia Righi. “Ma dimmi una cosa, dopo pranzo puoi passare in officina da me'”, chiede Giannuso. “Siamo telepatici veramente. Stavo passando…“, risponde Maniscalco. Si incontrano e si nascondono dietro un camion. Maniscalco consegna delle banconote a Giannusa.

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16 Novembre 2023, 06:00

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