Cronaca

Il carabiniere “talpa” e il pentito: droga, il trolley con 589 mila euro

di

11 Dicembre 2024, 15:01

2 min di lettura

PALERMO – Ci sarebbe stato anche un carabiniere talpa nel libro paga del “re della droga”. Nel maggio 2021 i finanzieri arrestano due palermitani. Nascondono 58 chili di hashish e hanno due cellulari olandesi criptati. Gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo riescono a mappare i contatti e salta fuori un numero riconducibile a Fabio Santangelo.

Inizia così l’indagine che ha portato all’arresto di Santangelo e di altre sette persone fra Sicilia e Calabria. Sarebbero le pedine di un’organizzazione che faceva arrivare a Palermo quindici chili di cocaina al mese. Un giro di da 10 milioni di euro all’anno. Le basi operative sarebbe stata la villa di Santangelo in via Castellana, quartiere Borgo Nuovo.

Il trolley con 589 mila euro

L’8 novembre 2023 il calabrese Pasqualino Minutolo è stato fermato con un trolley in macchina agli imbarcaderi di Messina. Gli è stato consegnato da Fabio Santangelo e dal nipote Domenico Mazza, pure lui arrestato nel blitz. Dentro c’erano 589.000 euro in contanti divisi in mazzette sottovuoto da 10 mila euro ciascuno.

Articoli Correlati

Il carabiniere talpa e il pentito della droga

Le indagini si sono arricchite delle dichiarazioni di Antonino Tranchida e Giuseppe Roccamatisi. Il primo è un trafficante di droga di Paceco, in provincia di Trapani, divenuto collaboratore di giustizia. Il secondo è un appuntato dei carabinieri, un tempo in servizio alla la stazione Resuttana Colli di Palermo, che dopo essere stato arrestato, l’anno scorso, ha ammesso di avere fatto delle soffiate su indagini in corso a Santangelo in cambio di somme di Denaro.

Tranchida ha parlato di Santangelo come un grosso acquirente di droga. Ha spiegato di averlo conosciuto durante il periodo del lockdown Covid e gli disse che era autorizzato da Cosa Nostra a vendere droga. Non gli forniva mai meno di 4 chili di cocaina per volta, ma le forniture potevano raggiungere anche i 7 chili. Costo: 36.500 euro al chilo e pagamenti in contanti.

Nome in codice “El Chapo”

Usava telefoni criptati e un nickname per le comunicazioni che la dice lunga: “El Chapo”. Anche Roccamatisi ha confermato l’esistenza dei telefoni criptati e il pagamento a Minutolo: sarebbe stato Santangelo a svelargli l’esistenza del canale calabrese della droga scoperto oggi dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.

Pubblicato il

11 Dicembre 2024, 15:01

Condividi sui social