19 Settembre 2023, 16:37
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PALERMO – Ha saltato il fosso e ora rischia di saltare il banco della droga. C’è un nuovo collaboratore di giustizia. Si chiama Antonino Tranchida, ha 37 anni ed è originario di Paceco in provincia di Trapani. La Procura di Palermo sta iniziando a depositare i suoi verbali in vari processi. Tranchida conosce i segreti dell’asse della droga Reggio Calabria-Trapani, i nomi di chi gestisce i traffici a Palermo e provincia, dei grossisti campani e i retroscena degli affari in corso a Roma.
Lo hanno arrestato lo scorso dicembre in un blitz della squadra mobile, ma ha aggiunto dettagli che potrebbero risultare decisivi nel contesto di un’indagine dei carabinieri del 2017 che ha portato di recente alla condanna di Michele Vitale, membro dello storico clan “Fardazza” di Partinico (20 anni di carcere), e del palermitano Gioacchino Guida (19 anni), diventato uno degli uomini di riferimento per il mercato della droga a Palermo. Aveva messo le mani anche sulla piazza dello Zen.
Dopo le condanne gli investigatori hanno continuato a indagare. Una grossa mano arriva dei verbali di Tranchida raccolti dai pubblici ministeri Bruno Brucoli e Alfredo Gagliardi. Uno degli ultimi è del 31 agosto scorso. Il neo collaboratore ricostruisce i canali della droga attivati con le ‘ndrine di Rosarno. Con Vitale di Partinico i rapporti erano ottimi. Una volta, nel 2018, gli fece scegliere una barca ormeggiata a Trapani e la rubò per lui. Lo stesso favore fu fatto a Giuseppe Lombardo, pure lui condannato. Le barche furono poi spostate a Balestrate.
La marijuana viene coltivata nelle campagne intorno a Partinico, mentre per la cocaina ci si affida ai Pesce di Rosarno in provincia di Reggio Calabria a cui farebbe riferimento Pietro Canori, noto narcotrafficante romano che già nel 2021 era stato catturato in Spagna. Nei racconti di Tranchida fanno capolino anche i nomi di diverse donne. Grande fiducia ad esempio Michele Vitale riponeva in Maria Rita Santamaria. Quest’ultima non si sarebbe creata alcuno scrupolo a farsi recapitare i semi di cannabis, con cui allestire nuove piantagioni, all’Istituto tecnico commerciale di Partinico dove lavora come segretaria. La scuola porta il nome del generale Carlo Alberto dalla Chiesa.
E poi ci sono gli affari in corso interrotti bruscamente. Ad esempio quelli con tale “Fabio” di Roma che doveva portare la cocaina in Sicilia nascosta fra le confezioni di vino. Di questo e di tanto altro sta parlando il neo collaboratore di giustizia Tranchida.
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19 Settembre 2023, 16:37