09 Gennaio 2025, 17:31
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PALERMO – La pena più alta – 16 anni di carcere – è stata chiesta per Angelo De Stefano al termine della requisitoria del pubblico ministero Giovanni Antoci. È l’unico imputato per mafia: avrebbe ricoperto un importante ruolo nel mandamento della Noce.
L’arringa difensiva dell’avvocato Angelo Formuso è prevista per il 12 febbraio, giorno in cui prenderanno la parola anche i legali degli altri imputati.
Per Biagio Impallara sono stati chiesti 4 anni per favoreggiamento aggravato (difeso dall’avvocato Giuseppe Torre), 3 anni ciascuno per Giada Pecoraro (difesa da Giovanni Castronovo) e Caterina Cappello, (difesa da Rosanna Vella) che rispondono entrambe di ricettazione.
Si tratta del troncone che si sta svolgendo con il rito ordinario davanti al Tribunale. In abbreviato altri imputati sono stati condannati lo scorso aprile. A cominciare dal personaggio principale: Giancarlo Seidita, calvo ma soprannominato ironicamente “Belli capelli”, uno dei fedelissimi dei boss Lo Piccolo di San Lorenzo, condannato a 20 anni.
Sarebbe stato Seidita a prendere le redini del mandamento della Noce. Il suo diktat di imporre il pizzo a tappeto “anche a chi non riesce a mettere la pignata” aveva creato malumori. Con il blitz della squadra mobile nel 2022 furono scompaginati i nuovi equilibri.
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09 Gennaio 2025, 17:31