30 Settembre 2022, 16:34
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PALERMO – Giuseppe Incontrera, boss di Porta Nuova, era stato da poco ucciso a colpi di pistola per le strade della Zisa. La moglie e il figlio, la mattina del 30 giugno scorso, furono i primi ad essere sentiti dai carabinieri.
Non si conosceva ancora il nome dell’assassino, Salvatore Fernandez, ma i parenti della vittima fecero di tutto per allontanare ogni sospetto di legami con Cosa Nostra e con gli ambienti criminali. Erano e sono gli stessi ambienti di cui madre e figlio avrebbero fatto parte.
Nonostante il dolore scelsero il silenzio. Pochi giorni dopo il delitto Maria Carmela Massa e Salvatore Incrontrera finirono in carcere nel blitz che avrebbe portato alla cattura del marito se non fosse stato assassinato.
“Non sono a conoscenza se mio marito abbia avuto contrasti o litigi con altri – mise a verbale Massa che del marito è accusata di essere stata il braccio destro -. Mio marito saltuariamente aiutava il consuocero e la sua attività di vendita di prodotti di ortofrutta. La frequentazione di mio marito erano riconducibili alla sola mia famiglia. Non ho notato alcuna anomalia dell’atteggiamento di mio marito”.
Un uomo tutto casa e lavoro, dunque. Almeno così lo descrisse la moglie. Stessa cosa il figlio Salvatore: “Mio padre aveva molti conoscenti, ma non so dirvi se tra questi vi fossero pregiudicati”.
Agli atti resta il suo drammatico racconto. Fu il primo ad accorrere in via Principessa Costanza, pochi minuti dopo che Fernadenz fece fuoco. Era appena uscita da casa dei genitori, in via Cipressi, e “notavo alcune persone che urlavano il nome di mio padre”.
Giuseppe Incontrera era “disteso sull’asfalto accanto alla sua bici”. Tentò di rianimarlo, ma “non riusciva nemmeno a parlare”. Sarebbe deceduto poco dopo, al suo arrivo in ospedale.
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30 Settembre 2022, 16:34