22 Aprile 2024, 10:11
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PALERMO – “U criaturi” aveva il destino nel nome. Leandro Greco ha scelto di seguire il solco tracciato dal nonno Michele, il “papa” di Cosa Nostra. Classe 1990, il giovane Greco fu arrestato a dicembre 2018 nell’ambito dell’operazione “Cupola 2.0” e condannato a dicembre 2020 a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa. Oggi gli viene sequestrato un patrimonio stimato in un milione di euro.
Greco, boss emergente nel mandamento di Ciaculli, si era fatto promotore della riorganizzazione della commissione provinciale di Cosa Nostra. “U criaturi (la piccola creatura, il ragazzino)”, come lo chiamava Giovanni Di Giacomo, killer ergastolano del gruppo di fuoco di Pippo Calò, di strada ne aveva percorsa parecchia.
C’era pure lui, secondo i magistrati della direzione Distrettuale Antimafia e i carabinieri del Nucleo investigativo, al tavolo della nuova commissione provinciale, quella che si è riunita nel 2018 in una palazzina a Baida. Dolci, caffè e nuovi assetti mafiosi per serrare i ranghi dopo la morte di Riina.
Nel 2013 Giovanni Di Giacomo parlava in carcere con il fratello Giuseppe che sarebbe stato da lì a poco assassinato. Fece un riferimento al “nipote del vavetto”. Ed ecco la capacità dei carabinieri di inquadrare subito il personaggio sulla base del soprannome dello zio, Nunzio Milano, detto il “vavetto”, uomo forte a Porta Nuova, la cui sorella era sposata con il ‘papa’. Anche il papà di Leandro ha sposato una Milano.
“L’hanno spostato a Ciaculli… io a suo nipote non lo conosco”, aggiungeva Di Giacomo, riferendosi allo spostamento del potere da Brancaccio a Ciaculli. Poi, il fratello Giovanni gli suggeriva di cercare alleanze proprio con Greco che aveva assunto un ruolo di vertice probabilmente perché Pietro Tagliavia di Corso dei Mille era controllato dalle forze dell’ordine. Il killer ergastolano aveva qualche perplessità: “Pensi che se la spirugghua… quello Greco Greco”.
Aveva solo 24 anni il giovane Leandro che, quattro anni dopo quelle intercettazioni, ha partecipato alla nuova cupola di Cosa Nostra. I Greco hanno saltato una generazione in termini di potere mafioso, visto che il padre di Leandro, Giuseppe, ha fatto parlare di sé per il tentativo fallimentare di imporsi come regista cinematografico.
Storie mafiose che si intrecciano, quelle di Ciaculli e Porta Nuova. Il fratello di Leandro ha sposato la figlia di Gregorio Di Giovanni, capomafia di Porta Nuova e altro membro della commissione provinciale di Cosa Nostra.
Ora Leandro Greco è stato raggiunto dal provvedimento della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo con cui si dispone il sequestro di 12 rapporti bancari, un immobile in via Benedetto Civiletti e due imprese individuali attive nel campo della ristorazione e nella commercializzazione all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli: “Milano’s di Milano Angela” e “ditta individuale Greco Emilio Nicolò” (entrambe a Ciaculli, proseguono l’attività in amministrazione giudiziaria). Cercava di farsi da fare il giovane cresciuto nel mito del nonno paterno.
Quando Michele Greco è morto in carcere, nel 2008, il nipote aveva appena 18 anni. Ne ha conservato gelosamente l’anello d’oro, simbolo di un potere mafioso che si tramanda di generazione in generazione.
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22 Aprile 2024, 10:11