PALERMO – Sono stati tutti condannati, anche Giovan Battista Badalamenti, 70 anni, che vive da libero cittadino negli Stati Uniti. Per un periodo è stato dichiarato latitante, poi il Tribunale del Riesame annullò l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso novembre per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza.
Il giudice per l’udienza preliminare la pensò diversamente tanto da condannarlo a 8 anni in primo grado. Solo quando e se la condanna diventerà definitiva si potrà procedere con la richiesta di estradizione.
Gli altri condannati
Coimputati di Badalamenti, originario di Torretta, erano Salvatore Prestigiacomo (condannato a 16 anni), Salvatore Prestigiacomo (6 anni e 4 mesi), Isacco Urso (5 anni 6 mesi) e Maria Caruso (4 anni).
Francesco Rappa, considerato il capomafia di Partinico, e il suo braccio destro, Giacomo Palazzolo, che hanno scelto il rito ordinario, sono stati condannati ieri, lunedì 6 ottobre, rispettivamente a 20 e 12 anni di carcere.
Mafia negli Usa, comandano sempre i Gambino
Sono i Gambino a reggere i fili in America, dove si muovono gli “eredi” di Frank Calì, assassinato nel 2019 davanti alla sua casa di Staten Island. L’uomo chiave in Sicilia sarebbe l’anziano Rappa che negli anni Settanta era stato arrestato a New York.
Gli agenti del Fbi avrebbero ricostruito decine di estorsioni a imprese edili della Grande Mela. Per incassare i soldi e intimidire chi non pagava i boss americani si sarebbero serviti della manovalanza delle gang locali. Il legame fra i boss palermitani e gli scappati durante la mattanza corleonese resta forte.

