27 Luglio 2023, 14:29
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Il Palermo ha ripreso gli allenamenti nella seconda parte del ritiro precampionato a Pinzolo, in Trentino Alto Adige. Ivan Marconi, difensore dei rosanero, è intervenuto in conferenza stampa prima della seduta pomeridiana, partendo subito dal tema abbonamenti in casa Palermo e da alcune voci di mercato che lo hanno riguardato.
“Tutti questi abbonamenti fanno piacere, speriamo si continui così – dice Marconi -. Ovviamente sta a noi far crescere questo numero. Da eroe rosanero all’accostamento al Catania? Parto dal presupposto che io non leggo i giornali, leggo poche interviste. Quello che a noi calciatori interessa è quello che fai sul prato verde, non mi interessa essere accostato al Catania. Che io sappia non c’è stato nessun contatto. Fa piacere essere come un eroe, ho fatto cose che sono servite per ottenere punti e una promozione importante. Mi chiamano eroe e non me lo sento. Con gli anni e col tempo ho capito che è stato un piccolo mattone per la storia del Palermo”.
“A parte i capelli grigi veramente sto vivendo una seconda giovinezza – prosegue il difensore -. Mi sento bene, sento la fiducia da parte della società, del mister e dei miei compagni. Con tutti questi elementi è più facile essere al 100%. Questo ritiro lo sto affrontando in maniera molto serena, quando ero più giovane ero più riluttante ai ritiri mentre adesso li vivo con più gioia e con serenità. Saranno forse gli ultimi. Questo anno è da vivere a tutto gas”.
Marconi nel corso della conferenza si è soffermato anche su alcuni aspetti tattici che Corini sta cercando di impartire ai suoi giocatori: “Col mister proviamo diverse soluzioni tattiche, con il Bologna ha preferito andarli a prendere alti, uomo contro uomo per farli palleggiare meno possibile. Sapevamo fosse una squadra molto brava nel possesso palla, ovviamente c’è da correggere qualcosa ma basta credere in quello che facciamo che i risultati arriveranno. Sicuramente non farei più distinzione tra vecchia e nuova guarda, che viene qua è ben accetto. L’arrivo di Lucioni e Ceccaroni è tanta roba. Speriamo ci possano dare una mano, chiunque verrà chiamato in causa darà il 100% per la maglia del Palermo”.
“Non c’è un ingrediente segreto, ma un insieme di situazioni. L’anno in cui abbiamo vinto i playoff nessuno lo avrebbe detto, nemmeno io – spiega il centrale mancino -. Invece con il susseguirsi dei risultati e con la gente che ci spingeva tra noi è scattato qualcosa. Abbiamo una squadra importante, non ci vogliamo nascondere. Spero che il mix di giovani ed esperti sia quello giusto. Sui nuovi acquisti che hanno già vinto la Serie B? L’apporto che danno è anche nelle piccole cose. Cercano di darti consigli dentro e fuori dal campo. Sicuramente, nei momenti cruciali della stagione, l’esperienza fa da padrone, se sei troppo esuberante magari serve una bella strigliata“.
“Spero di essere un punto di riferimento per qualcuno, spero di essere un buon compagno. Con il mio modo di fare voglio dare una mano sia al Palermo, sia ai miei compagni più giovani. Anno giusto per la Serie A? Io sostengo che con questa proprietà così forte è solo questione di tempo. Il Palermo può essere protagonista anche nella categoria superiore. C’è da armarsi di pazienza, questo sarà un anno bello impegnativo. L’obiettivo è quello lì. Gol fatti? Mi accontenterei di farne altri tre, dipende anche dalla fortuna e dalle circostanze. Ho fatto un gol col Bari che è stato abbastanza fortunoso. Ho sempre pensato che per il difensore il gol è una ciliegina in più. Preferirei fare zero gol e magari tenere la porta inviolata. Se il gol può aiutare la squadra sono più che contento, ma c’è chi è più bravo di me a fare questo mestiere, io intanto cerco di non farlo prendere il gol”.
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