22 Ottobre 2023, 06:50
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PALERMO – L’ascesa di Tony Colombo raccontata dai collaboratori di giustizia: i soldi del clan Marino investiti a Palermo, i debiti, la passione per il gioco e il matrimonio con Tina Rispoli. Dai programmi televisivi nazionali al carcere. Gli inquirenti che hanno arrestato il cantante neomelodico guardano dall’altro lato dei riflettori e puntano l’attenzione sulle “fortune” che la donna ha ereditato da vedova dal marito Gaetano Marino, fratello del boss Gennaro Marino, ucciso in un agguato di camorra a Terracina. Un viaggio nel tempo che collega il cantante palermitano con il mondo della criminalità napoletana. Due città e il racconto di killer ed ex camorristi.
La Rispoli avrebbe ereditato “notevoli fortune economiche”, una vera “rendita di posizione” che le deriva dall’essere la vedova di uno dei “fondatori del clan Marino”. Asset immobiliari e finanziari, una vera fortuna costruita quando sia lei che il boss “non avevano redditi propri legittimi”.
Ma è sulle acquisizioni successive al matrimonio che si incrociano le nuove indagini del tribunale di Napoli. Una storia fatta di debiti, concerti, dischi e bella vita.
L’ascesa del palermitano Tony Colombo, il lancio di un disco importante nel 2010 grazie ai soldi del boss napoletano. E i viaggi nei quartieri controllati dal clan Marino, dove il neomelodico era richiestissimo: doveva pagare i debiti col capomafia. I magistrati interrogano Gianluca Giugliano, killer del clan Marino che ha deciso di collaborare con la giustizia. Era il fidanzato della sorella di Tina e insieme al boss gestiva la piazza di spaccio delle Case Celesti. Gaetano Marino non era molto rispettato perché “faceva uso di droga”, con la moglie aveva un rapporto normale, racconta il pentito, fatto anche di molti litigi. Ma la donna non lo abbandonò mai, “in nessuna difficoltà e lo ha seguito anche in carcere, dopo il blitz del 2004. Anche ai domiciliari, “un rapporto non facile ma solido, loro stavano da vent’anni insieme…”.
Nel frattempo si parlava anche di un amante della Rispoli, di nome “Savio”, il boss aveva dato ordine di ammazzarlo, ma non c’è stato mai alcun seguito. È a questo punto del racconto che il collaboratore incrocia la vita di Tony Colombo con quella del boss. Palermo – Scampia. “Tony Colombo – ricorda Giugliano – aveva dei debiti con Gaetano Marino...80 mila euro si era fatto prestare per fare un disco”. Si erano conosciuti perché il palermitano Colombo “non c’era una festa, battesimo, comunione o matrimonio in cui non fosse presente a cantare”.
Il neomelodico avrebbe chiesto soldi in prestito “pure a Roberto Manganiello” e il boss Marino, per recuperare il prestito, “mandava gente a recuperare i soldi da chi doveva pagare Colombo per le feste”. Nel mondo della camorra correva voce che Colombo “aveva debiti con tutti, sia per necessità di finanziare la sua attività discografica, che per l’elevato tenore di vita”. Bella vita, concerti e nuove amicizie. Su una cosa il collaboratore non ha dubbi: “Tony Colombo in quel momento non aveva rapporti con Tina Rispoli, che salutava e rispettava come moglie di Gaetano Marino”.
“Gaetano Marino aveva tanti soldi, un sacco di case a Secondigliano e soprattutto in mezzo all’Arco, il palazzo del bar Sacre, dove aveva un attico enorme. Aveva molti diamanti, che acquistava per investimento e perché gli piacevano…so che riscuotevano molti affitti delle case, tutti sapevano che Gaetano era ricchissimo”. L’ex killer Giugliano parla anche della fortuna ereditata da ‘Tina’, che “giocava al Bingo, le facevano anche credito, ma i soldi di Gaetano Marino li aveva lei, le quote che ci spartivamo venivano date a lei”. A Tony Colombo, secondo il pentito Antonio Accursio, Tina avrebbe prestato 200 mila euro per organizzare un concerto nel 2012: “Io ne parlai con Raffaele Rispoli, il Boxer e lui mi disse che non vi erano problemi perché il Colombo stava restituendo i soldi alla sorella Tina”.
Gli inquirenti sospettano che il matrimonio tra Colombo e la Rispoli possa aver sancito “un’alleanza camorristica tra diverse organizzazioni criminali”, ma il collaboratore Gennaro Carra non è d’accordo: “Non mi risulta che tale matrimonio sia stata l’occasione per stringere alleanze criminali, è stato presente Salvatore Di Lauro all’esterno della sala della festa, solo per poco tempo, perché c’erano molte telecamere e non voleva essere ripreso”.
Carra racconta di aver prestato 50 mila euro a Colombo per “incidere il suo disco Guerra Aperta, notai che era un bravo cantante. Questi soldi me li ha restituiti”. Le due sorelle Rispoli sarebbero state usuraie, secondo il collaboratore. Nel 2015 Tony Colombo e la moglie avrebbero parlato a Carra di un prestito da 50 mila euro fatto a un suo amico: doveva far sposare la figlia e il credito divenne di 70 mila euro in un anno. I soldi del credito usurario sarebbero stati consegnati nello studio di registrazione di Tony Colombo.
Gli affari musicali di Colombo andavano a gonfie vele, incassava quasi 2 mila euro per ogni esibizione in battesimi, matrimoni, ma aveva con la moglie “la passione del gioco”. A Palermo doveva esibirsi per una festa organizzata dai boss. Colombo una volta “scoppiò a piangere e mi disse che aveva accumulato tanti debiti per il gioco e a causa degli investimenti non andati bene in gelaterie aperte a Palermo, il debito ammontava a 500 mila euro, direttamente nei confronti di Tina Rispoli”. Poi arrivò la stagione degli attentati.
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22 Ottobre 2023, 06:50