29 Maggio 2018, 19:26
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PALERMO – Nuova guerra interna al gruppo consiliare del Movimento cinque stelle di Palermo. Ancora una volta il capogruppo Ugo Forello e i colleghi Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo prendono le distanze dal sesto componente Igor Gelarda. Dopo il muro contro muro andato in scena in casa M5s sull’hotspot dello Zen, questa volta a fare scoppiare l’ennesimo caso è l’organizzazione di un evento a sostegno del movimento per il mancato decollo del governo Lega-M5s. L’evento era stato messo a punto da Gelarda: iniziativa solitaria, stando a quanto comunica una nota dell’ufficio stampa M5s di Palermo. “Il gruppo consiliare si trova costretto ancora una volta a prendere le distanze dal consigliere Gelarda per iniziative condotte a titolo personale, non concordate e all’insaputa del gruppo”, dicono i cinque consiglieri pentastellati.
In giornata, infatti, Gelarda aveva diffuso una nota in cui dava appuntamento agli attivisti per le 17 di mercoledì a piazza Verdi, davanti al teatro Massimo. Una iniziativa che secondo il consigliere era stata organizzata dal movimento per informare la cittadinanza su “ciò che sta accadendo a livello nazionale”. Nell’invito fatto filtrare via whatsapp, Gelarda aveva annunciato la presenza dei portavoce di circoscrizione, ma anche dei consiglieri comunali e dei deputati regionali e nazionali. Tutto questo mentre a Roma si prepara la manifestazione nazionale del 2 giugno indetta dai vertici pentastellati per protestare contro il no del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al nome di Paolo Savona per il ministero dell’Economia in quello che doveva essere l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
Nel pomeriggio la retromarcia di Gelarda, con il rinvio al 3 giugno del sit-in annunciato: una data “che permetterà anche ai portavoce nazionali, che domani non sarebbero potuti essere presenti in quanto a Roma, di aderire alla manifestazione”, le parole del poliziotto. Frasi arrivate però troppo tardi e che non hanno fermato la reazione dei colleghi grillini di Sala delle Lapidi: “Nessun consigliere comunale e di circoscrizione, e nessun parlamentare di Palermo risulta coinvolto in una fantomatica manifestazione programmata per domani alle 17 – si legge -. La situazione appare paradossale in considerazione del fatto che tale iniziativa non si concilia neanche con i lavori d’aula al Comune che per domani, allo stesso orario, prevedono una seduta con il sindaco in cui sarà chiamato a rispondere sulla gestione deficitaria della sua amministrazione”. Una nota durissima in cui il movimento, che ormai vive questa frattura con Gelarda separato in casa da mesi, chiede scusa agli attivisti invitandoli a partecipare “alle uniche due iniziative ufficiali già programmate: il viaggio a Roma in pullman per la manifestazione nazionale del 2 giugno e un sit-in in centro a Palermo per il 3 giugno”.
Si consuma così, quindi, l’ultimo scontro fratricida tra i Cinquestelle palermitani. Tra il gruppo Forello e Gelarda i rapporti sono tesi da oltre un anno. L’ultima spaccatura appena dieci giorni fa, sulle motivazioni del ‘no’ alla costruzione dell’hotspot per migranti allo Zen. Da un lato i cinque consiglieri, il cui diniego prendeva le mosse dalla necessità di “accogliere” e “garantire” i diritti dei migranti, dall’altro Gelarda il quale, forte anche dell’intesa tra M5s e Lega, puntava invece sui “rimpatri” dei migranti. Una guerra che si era conclusa con una autentica sfida da parte del poliziotto ai propri compagni di viaggio: “Io sono in linea con i principi del movimento, se gli altri cinque consiglieri non si sentono più rappresentati mi domando perché mai continuino a starci dentro”.
*Aggiornamento ore 19.55
In serata una nuova presa di posizione di Gelarda che torna all’attacco: “Ancora una volta i miei colleghi prendono le distanze da me quando do seguito ad indicazioni del Movimento 5 stelle nazionale – afferma -. L’altra volta hanno clamorosamente smentito il programma di governo con la Lega, nei punti relativi all’immigrazione. Questa volta io, raccogliendo anche le numerose istanze che mi stavano giungendo dal territorio, ho solo voluto dare seguito a quanto scritto da Luigi Di maio in un suo post, che esortava ad organizzare manifestazioni in tutte le piazze d’italia, come quella del 2 giugno”. Il poliziotto sottolinea di avere avuto “il benestare, nonché alcuni consigli pratici”, da parte del leader M5s in Sicilia Giancarlo Cancelleri e di altri deputati regionali grillini”. Gelarda spiega così la cancellazione del sit-in: “Dopo avere parlato con alcuni deputati nazionali e per favorire la loro presenza alla manifestazione abbiamo deciso di spostare a domenica 3 giugno l’incontro”. Infine la stoccata: “Mi pare sempre più chiaro che una parte del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Palermo stia operando in pericolosa autonomia rispetto a quelle che sono le indicazioni e le direttive nazionali. Io continuo a essere nel solco dei principi del movimento e a svolgere il mio ruolo di portavoce dei palermitani, seppur in questo momento da solo”.
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29 Maggio 2018, 19:26