24 Gennaio 2024, 16:50
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PALERMO – Due anni di carcere con la sospensione condizionale della pena. Il giudice Alessia Lupo ha condannato l’imprenditore Antonino Cincotta. Era imputato per la morte di un operaio, Emanuele Di Paola. Aveva 69 anni quando nel 2018 precipitò dal tetto di una casa in via Fortuna a Mondello. Assolta la proprietaria dell’immobile, assistita dagli avvocati Max Guarisco e Vincenzo Catastimeni.
L’uomo stava lavorando insieme al figlio. Secondo l’accusa, l‘impresa non li avrebbe dotati dei necessari dispositivi di sicurezza. Decisivo anche un video, fatto acquisire dal legale di parte civile, l’avvocato Ottaviano Pavone, in cui si vedevano gli operai, filmati dal ragazzo, a lavoro senza alcun dispositivo di sicurezza. Una tesi contestata dall’imputato che farà ricorso in appello.
Cincotta dovrà anche pagare una provvisionale di 20 mila euro ciascuno ai due figli della vittima, parte civile al processo. Il danno complessivo sarà stabilito in altra sede.
Il legale della difesa, l’avvocato Michele Montalto, spiega che “non vi è prova che Di Paola stesse lavorando sul tetto, in quanto il figlio – peraltro teste non oculare – ha fornito tre diverse ricostruzioni del fatto; tutti i testi escussi, hanno dimostrato di non essere credibili per le ragioni da me prospettate nel corso dell’ arringa difensiva; Di Paola era un operaio solo formalmente, operando invece da vero e proprio imprenditore, con propria organizzazione nel lavoro; la scena del crimine certamente è stata contaminata, in quanto le ritrazioni fotografiche hanno immortalato accanto al cadavere, un caschetto, mai visto da nessuno prima, e neppure visto cadere”.
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24 Gennaio 2024, 16:50