PALERMO – Puntuale come il Pride, arriva anche la polemica tutta interna al centrodestra con Fratelli d’Italia che va all’attacco del sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Un copione che si ripete ormai uguale dall’inizio della sindacatura: il primo cittadino ha partecipato anche quest’anno alla manifestazione che ha invaso il centro città tra carri e striscioni. Il corteo è partito da Villa Giulia arrivando fino al Politeama e Lagalla, insieme all’assessore Fabrizio Ferrandelli, si è lasciato immortalare mentre salutava i partecipanti.
L’attacco dei meloniani
Una fotografia che Ferrandelli ha pubblicato sui social e che ha scatenato il fuoco di fila degli alleati di Fratelli d’Italia. Ad ‘aprire le danze’ ci ha pensato in serata l’ex vicesindaco Carolina Varchi, con un post su Facebook: “Capiamo che il caldo gioca brutti scherzi – ha scritto riprendendo la foto di Ferrandelli e Lagalla al corteo – ma non dimenticate che governate anche grazie ai voti di Fratelli d’Italia. Il Pride è una manifestazione di sinistra”.
“Il problema non è l’omosessualità, che problema non è – ha rincarato la dose l’attuale vicesindaco Giampiero Cannella – ma l’imbecillità di chi rende un pessimo servizio alla causa che vorrebbe sostenere, il Pride è ridotto a un volgare sfogatoio contro il centrodestra”, ha scritto a commento di alcuni manifesti del Pride contro la premier Giorgia Meloni.
La nota del partito
A rincarare la dose una nota firmata dai coordinatori Antonio Rini e Raoul Russo, da Cannella e dall’europarlamentare Giuseppe Milazzo: “La promozione dei diritti non può e non deve mai diventare un’occasione per spettacolarizzare la sessualità o per imporre visioni ideologiche che rischiano di entrare in contrasto con i valori fondanti della nostra identità culturale e nazionale”.
Poi l’affondo: “Chiediamo al sindaco di dissociarsi pubblicamente dagli attacchi gratuiti e dalle offese ingiustificate rivolte al principale partito di governo. Con l’impegno programmatico di non concedere più patrocinio e contributi a manifestazioni così faziose e politicamente orientate”.
Il sindaco: “No alle offese”
Lagalla sceglie il basso profilo, una scelta precisa per evitare di alimentare le polemiche con il partito della premier. E nessun commento arriva sulla nota del parlamentare regionale leghista Vincenzo Figuccia che aveva parlato di “rappresentazione carnevalesca”.
“Il sindaco è di tutti e quindi abbraccia tutte le diverse sensibilità – dice Lagalla – ma questo nulla ha a che fare con le offese che, se ci sono state, vanno come sempre censurate. Le manifestazioni per i diritti non vanno politicizzate”.
Teresi (Pd): “FdI? A casa”
Interviene anche il consigliere comunale del Pd Fabio Teresi: “Varchi è rimasta male che il sindaco sia andato al Pride – scrive sui social -. Ci resterà ancora più male quando questa valanga li accompagnerà a casa fra qualche anno”.