14 Settembre 2024, 06:00
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PALERMO – Sei tifosi sono stati identificati, altri lo saranno presto. E oggi alle 15:00 si gioca Juve Stabia-Palermo. Una partita sotto osservazione, ma le questioni sportive nulla c’entrano.
C’è una prima svolta nelle indagini sulla rissa scoppiata nel pomeriggio dell’1 settembre scorso fuori dallo stadio Renzo Barbera, prima dell’inizio della partita contro il Cosenza.
Le immagini riprese con il cellulare da alcuni residenti del palazzo che si affaccia sull’area ristoro erano nitide. In mano ai poliziotti lo sono diventate ancora di più. I primi sei ultrà sono stati invitati ad eleggere il domicilio. Un passaggio da cui emerge che sono finiti sotto inchiesta.
L’elezione di domicilio viene effettuata, infatti, nel corso delle indagini preliminari quando è necessario notificare atti, comunicazioni o provvedimenti che in questo si potrebbero concretizzare nel divieto di accedere a manifestazioni sportive.
Altro non è che il cosiddetto Daspo. Nelle immagini si distinguono i volti di almeno altre trenta persone. Per identificarle serve un po’ di tempo in più.
Al vaglio degli investigatori restano posizioni e questioni più delicate. A scatenare la rissa sono stati vecchi e nuovi rancori fra rappresentanti del tifo organizzato rosanero. Lo scontro è avvenuto fra i gruppi “La 12” e “Cipressi 90134” della Curva Nord e quelli della Curva Sud.
C’era stato un precedente durante la trasferta a Cremona per una maglietta lanciata da un calciatore del Palermo e strappata ad una bambina mentre l’anno scorso erano arrivati alle mani per il posizionamento di alcuni striscioni.
Poco prima dell’inizio di Palermo-Cosenza, in occasione dell’esordio casalingo dei rosanero, due ultrà della Curva Nord sarebbero stati aggrediti. Immediata la reazione spalleggiati dai rinforzi. Il risultato è stato immortalato nei video: calci, pugni (anche contro persone finite a terra e accerchiate), lanci di bottiglie.
C’è dell’altro. Ed è questa la parte che i poliziotti stanno ancora approfondendo. Alcune voci raccontano che per mettere le cose a posto (si rischia una scia di vendette e ritorsioni?) sarebbe stato chiesto l’intervento di alcuni personaggi legati ad ambienti mafiosi dello Sperone.
Altre volte in passato per spegnere tensioni c’è chi si è rivolto ad esponenti della criminalità organizzata.
Ecco perché sulla partita di oggi sono accesi i riflettori investigativi. C’è la massima attenzione, sui 300 tifosi rosanero autorizzati ad andare in trasferta allo stadio Menti.
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14 Settembre 2024, 06:00