11 Dicembre 2024, 17:25
1 min di lettura
PALERMO – Libero per fine pena dopo tredici anni di carcere e un anno e mezzo prima del previsto. Luigi Abbate, 66 anni, storico boss della Kalsa, è stato scarcerato. Era detenuto a Catanzaro.
La Cassazione aveva stabilito che bisognava rifare i conti dopo l’ultima condanna a 16 anni. La fine della condanna era prevista nell’estate 2025, ma come tutti i detenuti ha ottenuto uno sconto per la buona condotta.
Non è stato necessario attendere il ricalcolo della pena deciso dalla Corte di Cassazione che nei mesi scorsi aveva accolto il ricorso dell’avvocato Maurizio Savarese. Una questione tecnica relativa alla continuazione di alcuni reati fine.
Abbate, cognome storico nel rione palermitano che fu il regno di don Masino Spadaro, è stato arrestato l’ultima volta nel luglio del 2011. Nella sua fedina penale ci sono tre condanne per mafia. Nella sua vita ha trascorso più anni in carcere che in libertà.
Chissà perché Matteo Messina Denaro ce l’avesse tanto con lui. Resterà un mistero. Di certo il padrino trapanese morto in carcere dopo una interminabile latitanza usava toni sprezzanti contro Abbate conosciuto come Gino ‘u mitra per via della sua dimestichezza con le armi.
“Uno che gli dicono Gino ‘u mitra di soprannome fa più schifo di qualcuno che lo ha generato e lo fate passare per mafioso”, disse lo stragista di Castelvetrano interrogato dai pm di Palermo.
Di Abbate hanno parlato pentiti come Francesco Marino Mannoia, Pino Marchese, Gaspare Mutolo e Giovanni Drago. Condannato per mafia ed estorsione dopo la scarcerazione del 2010 si era rimesso subito in movimento. Soprattutto con le estorsioni. Ed arrivarono un nuovo arresto e una nuova condanna. Ora Gino Abbate va ad ingrossare l’elenco degli scarcerati.
Pubblicato il
11 Dicembre 2024, 17:25