“Simona, anche oggi ti scrivo…”| Il diario di dolore di una madre

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14 Aprile 2019, 06:05

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PALERMO – “Ogni giorno le racconto cosa provo, cosa faccio, come è cambiata la mia vita senza di lei. Mi manca terribilmente, l’esistenza mia e di mio figlio è stata da quasi un anno stravolta”. Elena Matarazzo spiega con queste parole il gesto quotidiano che la conforta, che la fa sentire vicino alla figlia che non c’è più. E’ la mamma di Simona Messina, la ragazza che ha perso la vita lo scorso 10 giugno a Monte Pellegrino, in seguito al terribile incidente in cui è morto anche Pietro Torres.

Avevano entrambi 28 anni: l’auto su cui si trovavano volò per quasi cento metri da via Monte Ercta, non lasciandogli scampo. Il diario è nato poche settimane dopo, quando la madre della giovane ha sentito la necessità di condividere il proprio dolore: “Non riuscivo più a tenermi tutto dentro”, dice. Elena ha così creato una pagina su Facebook, dal titolo “Simona, l’angelo di Monte Pellegrino”, in cui si rivolge alla figlia e le racconta tutto: “Proprio come facevamo quando era qui. Più che madre e figlia – dice – eravamo due amiche. Amiche sincere che non si nascondevano nulla e che durante la giornata comunicavano costantemente tramite decine di telefonate e messaggi”.

I post si susseguono, sono accompagnati da fotografie che immortalano la solarità e il sorriso della ragazza, dai video che raccontano la sua vita, spezzata troppo presto. Elena Matarazzo scrive puntualmente un messaggio ogni mattina e ogni sera: “Condividere i miei pensieri mi aiuta ad affrontare questo dolore perenne – spiega -. Nei mesi successivi alla tragedia credevo di impazzire, non sapevo come reagire. In molti mi hanno consigliato di cominciare a scrivere. E l’idea che i miei pensieri possano in qualche modo arrivarle, rappresenta per me un piccolo conforto. Ma è difficile, la convivenza con la sua assenza è straziante, perché la amavo con tutto il mio cuore. Come amo mio figlio con cui condivido questo dolore. Adesso vivo solo per lui”.

Elena, nei suoi post, ricorda tanti aspetti della vita della figlia. I progetti, il lavoro, le passioni di Simona. E anche gli ultimi momenti trascorsi insieme. “Buongiorno amore mio – ha scritto pochi giorni fa – i mie occhi non vedranno mai più la tua bellezza. Sono passati dieci mesi da quando hai lasciato questa terra, nessuna parola può descrivere quanto ti penso e ti voglio bene. Rimarrai sempre la mia piccola, non mi importa quanto saremo lontane, saremo sempre vicine con il il cuore”.

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E ancora: “A me bastava averti accanto. Condividere le nostre giornate era bellissimo. Eravamo abituate così. Ora invece guardo le tue foto, le stringo forte al petto. E tra una lacrima e un sospiro, penso a te mio dolce angelo che mi saluti dal Paradiso. Quanto mi manchi…” Poi Elena prosegue: “Buonanotte amore mio. La sera, quando è tutto calmo, sento sempre più la tua mancanza. Mi sento sola, la tristezza avanza, le lacrime scendono bagnando il mio respiro. Stringo tra le mani il tuo cuscino, sognando che tu sia con me”.

Un diario che racconta tutto, in cui si alternano anche le foto di madre e figlia, di Simona con il fratello, con gli amici della palestra o con altri familiari. “Lei era così – racconta la mamma – piena di voglia di vivere, accogliente con tutti, generosa d’animo e infinitamente bella. Ho la casa piena delle sue fotografie, in quella che ho pubblicato ha un ventaglio che le avevo regalato io. Devo essere sempre circondata dalla sua immagine, non voglio dimenticare il suo viso stupendo. Simona e Pietro devono essere ricordati da tutti – sottolinea – sono stati due figli strappati dalle braccia delle madri in un modo troppo violento. Ricordo come se fosse ieri quel giorno terribile. Quando sono arrivata sul posto non mi aspettavo di trovare la macchina in quelle condizioni. Era volata dalla montagna, era giù, lontana diversi metri. Sono svenuta, il mio cuore si è spezzato. E ancora oggi non riesco a credere a quello che è accaduto”.

Il prossimo 10 giugno sarà trascorso un anno dalla tragedia. “Stiamo già pensando di organizzare una fiaccolata – spiega la madre di Simona – il quale tragitto è ancora in fase di definizione. Di sicuro si terrà a Mondello e arriverà nei pressi del luogo dell’incidente. Spero siano in molti a partecipare, ma la vicinanza della gente l’ho già sentita fortemente in questi mesi. Ringrazio infatti tutti coloro che dimostrano il proprio affetto sul mio diario, contattandomi per una parola di conforto e ricordandomi che non sono sola. Mi danno la forza che a volte ho paura di perdere”.

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14 Aprile 2019, 06:05

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